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Strage di Latina: gli aggiornamenti

Strage Latina, la terribile bugia sulle figlie ancora vive: per nove ore ha mentito ai carabinieri

La terribile bugia dell’appuntato dei carabinieri Luigi Capasso: ai negoziatori ha fatto credere per nove ore che le figlie fossero ancora vive. E invece le aveva uccise di prima mattina, subito dopo aver sparato alla moglie.
A cura di Enrico Tata
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Ha mentito più volte ai negoziatori Luigi Capasso. Per nove ore ha custodito una verità terribile che non ha rivelato a nessuno fino alla fine: ha fatto credere ai carabinieri che le due figlie fossero ancora vive e invece erano già morte da tempo. Per questo le forze dell'ordine non hanno fatto subito irruzione nell'appartamento di Cisterna di Latina. Credevano di poter ancora salvare Marina e Alessia. E invece il padre le aveva uccise poco dopo aver sparato alla moglie, ancora ricoverata in ospedale a Roma e ancora in gravi condizioni. Perché ha mentito per così tanto tempo rimarrà un mistero: forse una sorta di rimozione di quanto aveva fatto, forse la speranza di avere salva in qualche modo la vita, o forse ancora un disperato tentativo di prendere tempo, oppure ritardare il più possibile l'inevitabile: l'irruzione in casa delle forze speciali dei carabinieri. Intorno all'ora di pranzo si è sparato un colpo alla testa, ma le trattative erano già state interrotte da circa un'ora. Solo allora i carabinieri sono intervenuti facendo irruzione nell'appartamento.

Non c'è mai stata speranza di salvare le bimbe: erano state uccise prima dell'alba

Non è chiaro quando i militari abbiano capito che non c'era più modo di salvare le due bambine. Probabilmente, ma ancora non ci sono conferme in questo senso, Capasso ha mentito così bene che i negoziatori si sono accorti di quanto accaduto solamente quando hanno aperto la porta d'ingresso dell'appartamento della famiglia. Quasi sicuramente, secondo i carabinieri, le bambine sono state uccise subito dopo il ferimento della mamma intorno alle 5 del mattino. A preoccupare gli investigatori erano anche le testimonianze dei vicini: dall'appartamento non proveniva nessun lamento, nessun grido di bambina, solo silenzio in quella casa dalle prime luci della mattina. Che la situazione fosse critica lo hanno ammesso fin da subito gli stessi carabinieri. "Temiamo per il peggio. Lui non è perfettamente limpido nel suo ragionare. È in stato di forte agitazione e non ragiona in modo limpido lui è solo con le bambine. La situazione non è facile. Il primo compito dei negoziatori è proprio capire e aiutare le bambine. Stanno provando a trattare argomenti non pertinenti per aprire un canale comunicativo". Credeva che fossero ancora vive le due bimbe il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale di Latina. E invece non c'è mai stata reale speranza di salvarle.

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