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Circeo, Angelo Izzo: “Un tempo stupravo le donne, oggi le adoro: sono meglio degli uomini”

“Adoro le donne e penso siano meglio degli uomini, anche se un tempo le stupravo, era un modo di vivere sbagliato dei miei anni verdi”. Angelo Izzo, il mostro del Circeo oggi condannato all’ergastolo, si racconta ad Adnkronos rispondendo ad alcune domande sui crimini commessi e sulle numerose confessioni. “Mi rendo conto che talvolta ho commesso cose crudeli, ma non sento il bisogno di pace”.
A cura di Angela Marino
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"Adoro le donne e penso siano meglio degli uomini, anche se un tempo le stupravo, era un modo di vivere sbagliato dei miei anni verdi". Angelo Izzo, il mostro del Circeo oggi condannato all'ergastolo, si racconta ad Adnkronos rispondendo ad alcune domande sui crimini commessi e sugli anni bui dell'eversione nera. "Mi rendo conto che talvolta ho commesso cose crudeli – dice l'uomo che nel 2005 uccise una donna e la figlioletta di 12 anni – ma se pure provo dei rimorsi non mi sembra il caso di esibirli". "Non sento un bisogno di pace – spiega l'ergastolano dal carcere di Viterbo – “Trovo poco estetico questa specie di mercato che intercorre tra rei e parenti delle vittime  – dice riferendosi al perdono che non ha mai ottenuto né domandato a nessuna delle sue vittime – Non appartiene al mio modo di essere e di fare”.

Scorrendo la pellicola dei ricordi Izzo ammette di non sapere se ripeterebbe le stesse azioni. “Non so dire cosa rifarei o al contrario eviterei. Impossibile tornare indietro. Certo – osserva – oggi non vedo tante cose nello stesso modo in cui le vedevo, che so, a 20 anni. Se proprio ho un rimpianto è quello di aver ‘collaborato’ con grandi magistrati come Vigna, Mancuso, Borsellino, Guido Salvini, Grasso, cioè, gente che come me ci credeva, poi invece ho incontrato uno Stato incapace di fare giustizia". "Se penso ai vari Sergio Calore e Italo Ceci, assassinati recentemente senza manco ottenere giustizia, sono nauseato” dice.

Nel corso degli anni Angelo Izzo ha confessato diversi crimini, ultimo dei quali, il rapimento di Rossella Corazzin, scomparsa da Tai di Cadore nell'estate del 1975, poco prima del massacro del Circeo. “Cercavo di far emergere una verità che all’epoca consideravo importante – continua all’Adnkronos – Non mi sarebbe spiaciuto avere dei vantaggi riguardo alla pena. L’attenzione è l’ultima cosa che mi interessava”. “Ho parlato di centinaia di episodi riguardanti il terrorismo nero e la strategia della tensione (la strage di piazza Fontana, quella di Piazza della Loggia, la Strage di Bologna, ndr). Mai ho avuto smentite o si sono trovati colpevoli diversi rispetto a quelli da me indicati”.

Poi Izzo apre un lungo e certo non nuovo capitolo sulle donne, che ha sempre considerato, a suo dire, ‘solo pezzi di carne' e delle ‘non persone'. “Le violenze carnali che ho commesso facevano parte di un modo di vivere sbagliato dei miei anni verdi – dice l'Angelo del male, come lo ribattezzò la giornalista Franca Leosini –  Avevano a che fare con l’idea che mi sentissi una specie di vichingo. Oggi penso siano atti sbagliati. Chi commette queste cose è un miserabile. Adoro le donne e penso siano meglio degli uomini”.

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