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Cimitero di Prima Porta trasformato in una piazza di spaccio: droga nascosta tra le tombe

Avevano trasformato il cimitero di Prima Porta di Roma in una piazza di spaccio: la droga nascosta tra tombe e cappelle, ceduta ai clienti su ordinazione. I pusher utilizzavano i camion di vendita di fiori per coprire la vendita di stupefacenti.
A cura di Valerio Renzi
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"Operazione Faraone", così gli inquirenti hanno denominato l'inchiesta che ha portato a 7 arresti questa mattina a Roma. Gli inquisiti, tutti cittadini di provenienza nord africana, sono accusati di aver organizzato e gestito un fiorente giro di spaccio di stupefacenti all'interno del cimitero di Prima Porta. L'indagine ha preso il via da diverse segnalazioni del commissariato locale, i cui agenti in servizio di controllo avevano più volte notato auto sospette sostare nei pressi del cimitero quando questo era chiuso.

Così hanno scoperto una vera e propria piazza di spaccio all'interno del cimitero. Diversi servizi di appostamento, necessari per ricostruire tutta la rete dei pusher, hanno mostrato come la droga venisse nascosta tra tombe e vasi, per poi essere venduta agli acquirenti. Nelle aree più verdi e isolate, la droga veniva invece tagliata e confezionata grazie ad apposite postazioni complete di tavolini e sedie.

I pusher agivano con un metodo sicuro e semplice: sostavano tra i banchi della vendita dei fiori e, dopo aver ricevuto l'ordinazione dal cliente che sostava in auto, andava a prendere la sostanza e la quantità richiesta. Vie erano anche diverse postazioni di vedetta in caso di arrivo o transito delle forze dell'ordine

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