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Casapound e il clan Spada, tutti insieme appassionatamente a Ostia

Le relazioni tra il movimento di destra Casa Pound a Ostia ed esponenti della famiglia di rom italiani Spada, ritenuti tra gli inquirenti un’organizzazione dedita all’usura e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
A cura di Valerio Renzi
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Cosa c'entrano il movimento di estrema destra Casa Pound e famiglia Spada di Ostia? In teoria nulla, la formazione di Iannone e Di Stefano dichiara di battersicontro la criminalità organizzata, sul territorio del litorale romano Casa Pound ha accusato a più riprese il Partito democratico, travolto con l'ex presidente Tassone dall'inchiesta su Mafia Capitale, di essere colluso con le mafie del territorio, chiedendo pulizia.

Eppure gli esponenti locali del movimento ed esponenti della famiglia di rom italiani non solo si conoscono, ma organizzano iniziative insieme sul territorio. In particolare lo scorso 8 dicembre e per la Befana solo qualche giorno fa, Casa Pound e gli Spada hanno festeggiato insieme le feste a piazza Gasparri, nel cuore delle zona più popolare di Ostia, territorio della famiglia. "Giovenezza in Piazza" il titolo dell'iniziativa, tra banchetti, regali e palloncini per i bambini, ma anche dimostrazioni sportive organizzate dalla palestra "Femus Art School".

L'associazione sportiva che, assieme a Casa Pound ha copromosso l'iniziativa, è intestata ad Elisabetta Ascani, moglie di Roberto Spada, venuto agli onori delle cronache per le sue sparate su Facebook negli scorsi mesi, dalla promessa di candidarsi a presidente del municipio di Ostia, ai battibecchi e alle minacce con Stefano Esposito, il senatore democratico chiamato a svolgere il ruolo di commissario del partito.

E' lo stesso Roberto Spada a postare su Facebook una foto di lui sorridente, guantoni alle mani, che fa allenare i ragazzi in piazza. Sull'immagine i loghi della Femus e di Casa Pound. "NOI SIAMO CIO' CHE FACCIAMO NO QUELLO CHE DICONO…", scrive Roberto Spada taggando nel post Luca Marsella, responsabile di Casa Pound a Ostia e il profilo ufficiale della sezione del litorale romano.

Lo scorso 15 maggio in via Forni vengono messi i sigilli alla palestra degli Spada, che occupava abusivamente un locale di proprietà del Comune di Roma. Sulla stessa via nel 2011 vengono freddati "Bafficchio" e "Sorcanera", due pregiudicati considerati leader della vecchia mala di Ostia, legati ad esponenti della Banda della Magliana. Un segnale importante, simbolico per il ripristino della legalità sul litorale romano. Oggi la Femus Art School si trova in via Mario Ruta, in dei locali che da quanto apprendiamo sarebbero di proprietà dell'Ater.

La Dda di Roma, in riferimento alle indagini sulla morte di "Bafficchio" e "Sorcanera", mette nero su bianco nell'ordinanza che porterà all'arresto dei due responsabili del duplice omicidio, come le vittime appartenessero a un gruppo rivale agli Spada. Per gli inquirenti gli Spada sono famiglia criminale dedita allo spaccio e soprattutto all'usura, in grado di controllare intere porzioni del territorio di Ostia. Nelle carte viene riportata la dichiarazione di un detenuto che accetta di collaborare: “Costui ha riferito della esistenza in Ostia di un gruppo criminale riconducibile alla famiglia Spada (alleata alla famiglia Fasciani) capeggiato da “Romoletto”, ossia Carmine Spada, e dal fratello Roberto, il primo impegnato soprattutto nei prestiti usurai il secondo nel traffico di droga”.

Nelle carte dell'ordinanza dell'operazione "Nuova Alba" che ha cominciato a portare alla luce il potere criminale dei clan sul litorale romano, colpendo in particolare i Fasciani, e il rapporto con imprenditori e la politica, soprattutto in relazione al controllo degli stabilimenti balneari. Ecco cosa scrivono gli inquirenti dell'alleanza tra Fasciani e Spada: "L’alleanza tra gli Spada di Ostia ed i Fasciani è avvenuta nell’interesse di entrambi quando i Fasciani hanno visto che gli Spada stavano acquisendo più potere nel territorio di Ostia ed hanno ritenuto più utile averli come alleati che come concorrenti". E ancora sullo spaccio: "Gli Spada trattano sostanza stupefacente nella zona di Torbellamonaca e si riforniscono dai Fasciani. Mentre i Fasciani vendono lo stupefacente solo a determinati clienti fissi gli Spada non fanno distinzioni, la vendono a chiunque ne faccia richiesta". Ci sono poi gli stabilimenti balneari, in questo caso gli Spada sono accusati di aver messo le mani sull'Orsa Maggiore tramite la società Blue Dream Srl e la corruzione di funzionari pubblici.

Accusati di spacciare cocaina e hashish, di prestare soldi a strozzo e di estorsione, per non parlare dei regolamenti di conti a colpi di pistola e i tentativi di mettere le mani sugli stabilimenti balneari. Questi i soggetti con cui sembra accompagnarsi Casa Pound a Ostia, che forse non a caso si sta radicando proprio nella zona ritenuta sotto l'influenza degli Spada, nei dintorni di piazza Gasparri, dove il movimento di estrema destra si è intestato la battaglia contro lo sgombero di una palazzina in via Fasan. Decine di famiglie residenti in una palazzina Ater che hanno ricevuto lo sfratto.

Il Clan Spada condannato per mafia

In una maxi operazione denominata ‘Sub Urba', molti esponenti della famiglia Spada sono stati arrestati con l'accusa di gestire il racket delle case popolari a Ostia con violenza e minacce. Documentata anche una gambizzazione per espandersi nel mercato dello spaccio di stupefacenti. Così sette esponenti dell'organizzazione sono stati condannati a 55 anni di carcere, con il riconoscimento dell'aggravante di costituire un'associazione mafiosa.

L'appoggio elettorale di Roberto Spada a Casa Round

Tra loro non c'è Roberto Spada, che ha però nel corso della campagna elettorale per il rinnovo del X Municipio, espresso pubblicamente il suo appoggio al candidato di Casa Pound Luca Marsella che, proprio nella rocca forte degli Spada a Nuova Ostia ha preso circa il 18% dei consensi. Quando una troupe della trasmissione di Rai 2 ‘Nemo' ha chiesto spiegazioni del rapporto tra il partito neofascista e la sua famiglia, Roberto Spada ha brutalmente aggredito i giornalisti a calci, pugni e colpi di manganello.

L'articolo è stato aggiornato alle 17.00 dell'8 novembre 2017

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