Casal Bruciato, rom da Papa Francesco: “Cittadino di seconda classe è chi scarta la gente”
Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza 500 persone di origine rom. Tra loro, anche la famiglia minacciata a Casal Bruciato da alcuni residenti e da CasaPound. "Vi sono vicino e quando leggo sui giornali, come oggi, qualcosa di brutto, soffro – ha detto il Pontefice, riferendosi a quanto accaduto nei giorni scorsi – È vero che ci sono cittadini di seconda classe, ma i cittadini di seconda classe sono coloro che scartano la gente perché non sanno abbracciare, vivono scartando e buttano fuori gli altri". Il Papa ha anche parlato di rancore e vendetta, sentimenti negativi cui non bisogna lasciare posto, anche in momenti del genere. "La vendetta non l'avete inventata voi. In Italia ci sono organizzazioni che sono maestre di vendetta, gruppi capaci di creare vendetta e di vivere nell'omertà. E questi gruppi sono delinquenti che non vogliono lavorare. Ci sono cittadini di seconda classe. È vero, ma i veri cittadini di seconda classe sono coloro che scartano la gente. Vivono scartando, con la scopa in mano, buttando fuori gli altri".
Casal Bruciato, Raggi: "Stiamo vicino agli ultimi"
Questa mattina il banchetto di CasaPound in via Sebastiano Satta non c'era più. Per due giorni i militanti di estrema destra sono stati – insieme ad alcuni residenti – sotto casa della famiglia rom. Volevano cacciarli dalla loro abitazione, ottenuta legittimamente. In molti si sono mobilitati per portare solidarietà a Imer e Senada Omerovic: dalla presidente del V municipio Roberta Della Casa all'assessora al Patrimonio e alle politiche abitative Rosalba Castiglione. Anche la sindaca Virginia Raggi è andata a visitare la famiglia, venendo duramente contestata da un gruppo di persone presenti. "Credo che se partiamo dalla legalità noi attuiamo la democrazia – ha dichiarato la sindaca – Quindi questo deve essere il principio da cui partire e a cui arrivare, deve essere il filo conduttore. Un sindaco deve stare vicino agli ultimi, che vuol dire sia agli abitanti di quei quartieri, perché Roma ha periferie abbandonate da tempo. Bisogna stare vicino alle persone che si sentono più fragili. Il gesto di ieri si innesta in questo discorso".