Casal Bruciato, in piazza CasaPound e Movimenti per diritto all’abitare: “Sciacalli con i deboli”
Due presidi contrapposti nella giornata di oggi a Casal Bruciato: da una parte quello chiamato dai movimenti per il diritto all'abitare in solidarietà con la famiglia rom, dall'altro quello di CasaPound. "Siamo qui perché hanno minacciato una donna con la sua bambina di stupro", dice una donna. Si riferisce alle frasi pronunciate ieri da un militante dell'organizzazione di estrema destra alla mamma rom che cercava di rientrare dentro casa, tra le urla dei residenti e di CasaPound. Una delegazione del presidio è poi andata a trovare la famiglia minacciata, che da giorni è asserragliata in casa in preda al terrore. "Non c'è altra soluzione che la solidarietà popolare – dice un manifestante dal megafono – Negli anni '70 quando ci hanno trasferito qui dalle baraccapoli, gli abitanti di Casal Bruciato non ci volevano uguale. Ed eravamo italiani anche noi. E negli anni '70, gli stessi fascisti che ci sono qui oggi, all'epoca facevano le lotte con i palazzinari per non farci entrare". Verso le 18.30 il presidio chiamato dai movimenti popolari si è mosso in corteo all'interno del quartiere di Casal Bruciato, mentre i militanti di CasaPound sono rimasti nel cortile del palazzo. Momenti di tensione si sono avuti solo all'inizio, quando alcune persone che stavano partecipando al presidio di CasaPound si sono avvicinate a quello dei movimenti per il diritto all'abitare, ma sono state subito allontanate dalle forze dell'ordine.
Casal Bruciato, contestata Virginia Raggi
La manifestazione è stata lanciata dopo che CasaPound e alcuni residenti hanno costretto una famiglia rom ad asserragliarsi in casa per paura di ritorsioni. "Vi vogliamo vedere impiccati, bruciati" e "Qui non vi vogliamo", sono alcune delle frasi che si sono sentite nella giornata. La sindaca Virginia Raggi, oggi in visita all'appartamento, è stata duramente contestata. L'assessora Rosalba Castiglione, intervistata da Fanpage.it, ha definito le proteste "gravi e strumentali". "Non si possono assegnare le case in base al colore della pelle o all'etnia – ha detto – Come non si può minacciare impunemente una donna e gridare ai danni anche dei bambini".