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“Casa Pound ha impedito ai bimbi rom di andare a scuola”: la denuncia delle associazioni

Dopo la notizia (infondata) di raid contro gli studenti compiuti dai rom del campo di via Cesare Lombroso, stamane militanti di Casa Pound sono andati all’ingresso del campo nomadi. “Hanno impedito ai bambini di recarsi a scuola”: denuncia dell’Arci Solidarietà e della coop sociale Eureka. Condanna del gesto dall’assessore alla Scuola Cattoi e dal vicesindaco Nieri.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo le notizie riportate dalla stampa di raid compiuti da rom contro gli studenti del liceo Tacito e degli istituti Rosa Luxemburg e Domizia Lucilla, nella zona di Monte Mario, fatti smentiti in maniera categorica dai dirigenti scolastici degli istituti citati, questa mattina momenti di forte tensione di fronte al campo rom di via Cesare Lombroso. "Oggi, di buona mattina, un gruppo di manifestanti'di Casa Pound ha bloccato l'uscita del Villaggio Attrezzato di Via Cesare Lombroso, nel Municipio XIV – denunciano in una nota stampa  l'Arci Solidarietà  e la cooperativa sociale Eureka –  mentre i bambini e i ragazzi del campo si apprestavano ad andare a scuola. Lo stesso è avvenuto di fronte ad alcuni plessi scolastici della zona, in cui i minori rom sono iscritti". Le due associazioni sono coinvolte, a diverso titolo, nella vita del campo di via Cesare Lombroso, in progetti di integrazione e scolarizzazione. Ma oggi i ragazzi che gli operatori accompagna quotidianamente a scuola non sono potuti uscire dal campo: "Siamo di fronte ad un episodio di estrema gravità, prima di tutto perché si è tentato di negare un diritto fondamentale e, speravamo, inalienabile, come il diritto ad andare a scuola. Inoltre questa ‘azione dimostrativa' ha colpito in prima persona dei bambini, fatto inaccettabile e intrinsecamente violento, che non trova giustificazioni.

I militanti dell'organizzazione di estrema destra si sono poi recati di fronte agli istituti scolastici con uno striscione con su scritto: "Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono". "Le scuole romane sono fatiscenti – ha dichiarato in una nota Fabio Di Martino esponente del movimento studentesco di Cpi Blocco Studentesco – per questo è ancora più inconcepibile che il sindaco Marino e le istituzioni finanzino i campi rom o i centri d'accoglienza, strutture che al di là delle visioni buoniste e ipocrite non fanno altro che aumentare il degrado delle nostre città".

Secondo Eureka ed Arci la responsabilità di quanto accaduto va rintracciata "nel clima da caccia alle streghe" alimentato "dalla cattiva informazione". Un clima di cui fanno le spese "i gruppi più fragili del nostro tessuto sociale, persone che dovremmo difendere e tutelare, anziché attaccare e colpevolizzare", ma soprattutto le associazioni si chiedono "che problema insormontabile possano essere circa 200 persone del campo di Lombroso, che rappresentano lo 0,1% della popolazione del XIV municipio. Quanto lo 0,1% può davvero incidere sul degrado urbano, sulla criminalità e sulla crisi economica, qualcuno dovrà pure spiegarcelo".

Il vicesindaco Nieri: "un atto di razzismo contro ogni principio democratico"

“Impedire ai bambini del campo di via Cesare Lombroso, nel XIV Municipio, di entrare a scuola, come è avvenuto oggi, è un gesto vergognoso e grave che respingiamo con forza. – ha dichiarato Luigi Nieri vicesindaco di Roma Capitale in merito a quanto accaduto questa mattina – Un atto di razzismo che va contro ogni principio democratico e che vuole impedire ogni percorso di integrazione e accoglienza. Qualcuno sta cercando di alimentare tensioni e paure nella nostra città, e non solo, con l’obiettivo di strumentalizzare la sofferenza e il disagio causati da una crisi durissima. Lo fa con gesti inqualificabili come questo o diffondendo, ad arte, notizie false e destabilizzanti. Sono sicuro che gran parte dei romani è dalla parte di chi vuole costruire una città migliore per tutti, una città della legalità e dell’accoglienza, e non di chi mette a ferro e fuoco la città o alimenta paure magari con l’obiettivo di raccogliere qualche consenso in più”.

L'assessore alla scuola Alessandra Cattoi: "Un gesto vile"

"Si tratta di una violazione grave di un diritto sancito dalla Costituzione che, come tale, va rispettato e garantito. Ma anche di un gesto vile nei confronti di minori fragili che dovrebbero essere protetti e tutelati e non trattati con violenza e aggressività – ha dichiarato l'assessore capitolino alla Scuola, Alessandra Cattoi- Il lavoro quotidiano sul territorio di molte associazioni per la scolarizzazione dei rom e per l'inclusione scolastica non può essere messo a repentaglio da chi mette in atto comportamenti di matrice razzista e xenofoba. Roma non tollera episodi di tale gravità".

Sulla vicenda è intervenuto con un nata anche il gruppo del Pd in assemblea capitolina:  "La violenza di questa mattina non solo dimostra l'inadeguatezza di gruppi che pensano di fare politica, ma è anche e soprattutto la violazione grave di un diritto. Chi usa violenza e impedisce l'esercizio di un diritto non fa politica. Fa altro. Si faccia chiarezza e si isolino quegli estremismi che danno di Roma un'immagine razzista e xenofoba".

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