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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, il pg: “Interrogatorio regolare, ma identificheremo militari presenti”

Il procuratore generale Giovanni Salvi ha affermato che l’interrogatorio di  Finnegan Lee Elder e l’amico, Gabriel Christian Natale Hjorth, è regolare ma che saranno identificati i militari presenti. Al momento non è stata riscontrata nessuna compromissione alle indagini sull’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega.
A cura di Alessia Rabbai
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"L'interrogatorio è regolare, ma identificheremo i militari presenti". Queste le parole del procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, che ha analizzato ogni fase delle operazioni svolte  in caserma venerdì scorso nei confronti di Gabriel Hjorth. Il pg ha affermato in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, di poter "escludere che ci sia stata alcuna forma di costrizione" e che "l'inchiesta è regolare". Le sue dichiarazioni arrivano dopo la condanna dell'Arma riguardo all'episodio immortalato in una foto scattata in caserma e diffusa in alcuni gruppi WhatsApp, che ritrae il diciottenne americano sospettato di essere coinvolto nell'omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, bendato e ammanettato a una sedia. Il pg Salvi ha sottolineato che "all'interrogatorio gli indagati sono arrivati senza bende o manette ed erano presenti i loro legali difensori". Inoltre, "i due non hanno detto nulla, i magistrati hanno registrato ogni fase e compilato il verbale". Sul grave accaduto Salvi ha spiegato di aver avviato un'inchiesta immediata per verificare sia chi ha messo la benda che chi ha scattato la fotografia. Ogni eventuale violazione delle regole sarà perseguita" chiarisce il procuratore generale. E ha aggiunto: "La legge vieta di ritrarre persone in stato di costrizione, però in questo caso posso dire: meno male che abbiamo visto quell'immagine perché così ci consentirà di perseguire chi non ha fatto il proprio dovere violando le regole in maniera gravissima".

L'Arma: "Condanniamo fermamente aperta inchiesta"

La foto ha fatto il giro del web ed è stata pubblicata da giornali italiani e internazionali. Il Comando generale dell'Arma dei carabinieri in una nota ha preso "fermamente le distanze dallo scatto e dalla divulgazione di foto di persone ristrette per l'omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega". E ha svolto un'inchiesta interna rapidissima interna, risalendo al responsabile, che sarà trasferito altrove, con un ruolo non operativo. Lo fa sapere il comandante provinciale dei carabinieri di Roma Francesco Gargaro, che dopo la diffusione della foto aveva provato a fornire una spiegazione: "Il carabiniere che ha bendato il fermato dice di averlo fatto per evitare che potesse vedere la documentazione che si trovava negli uffici e sui monitor", versione non ritenuta attendibile.

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