Carabiniere ucciso, Elder già arrestato a 16 anni: picchiò il rivale in amore durante una rissa
Finnegan Lee Elder, uno dei due arrestati in seguito all'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, verificatosi giovedì scorso nel quartiere Prati di Roma, era già noto alle forze dell'ordine negli Stati Uniti. Quando aveva 16 anni, infatti, prese a pugni un compagno dell'esclusiva Scuola del Sacro cuore di San Francisco provocandogli "una grave ferita alla testa", a causa della quale "rimase diverse settimane in ospedale". A raccontare la vicenda è stato il quotidiano locale San Francisco Chronicle, che cita fonti vicine al caso, secondo cui il compagno di Finn nella squadra di football della Sacred Heart Cathedral Preparatory riportò un grave danno cerebrale. Già all'epoca il giornale scrisse che Elder, che non venne mai citato perché ancora minorenne, si era consegnato alla polizia dopo l'incidente e fu sospeso dalla squadra, con un'altra decina di giocatori, per la finale della stagione al Kezar Stadium.
La lite tra i due, secondo una ragazza informata dei fatti che è stata raggiunta dall'AdnKronos, più grande e già laureata e che conosceva alcuni amici di Elder, sarebbe scoppiata "per una ragazza" durante una festa avvenuta il 29 ottobre del 2016 nel parco Stern Grove, ritrovo di giovani "sempre un po' sballati". Il ragazzo colpito si riprese solo dopo settimane, si è diplomato al Sacro Cuore e adesso frequenta il college. Elder, invece, lasciò la scuola poco dopo. Il dipartimento di polizia di San Francisco non ha voluto rilasciare informazioni sul quel caso essendo "confidenziali in base alla legge dello Stato della California".
Non è chiaro, dunque, se il giovane abbia abbandonato quella scuola in seguito ad un provvedimento disciplinare, ma si sa che venne arrestato con l'accusa di percosse e che il suo caso venne trattato da un tribunale per i minori. Le fonti hanno detto al giornale che l'allora 16enne venne giudicato colpevole, ma non è chiaro quale sia stata la condanna. Lo zio di Finn, Sean, che fa da portavoce della famiglia, ha spiegato sempre al Chronicle che "i ragazzi si erano dati appuntamento per la rissa, molti compagni di squadra lo sapevano e li aizzavano. Conosco Finn da una vita e non l'ho mai visto violento e non l'ho mai visto perdere la testa", ha aggiunto, sostenendo che a seguito di quell'episodio la Sacred Heart High School non ha preso alcun provvedimento disciplinare e il nipote si è trasferito alla Tamalpais High perché il padre ha lasciato San Francisco per Mill Valley.