626 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, Elder nascondeva il coltello di 18 centimetri nella tasca della felpa

Il coltello, un pugnale da Marine di 18 centimetri nascosto nella tasca della felpa. Camminava per le strade di Roma con un’arma pericolosa Finnegan Lee Elder, prima di colpire uccidendolo con undici fendenti il vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Intanto le famiglie dei due ragazzi in carcere per l’omicidio si sono rivolti a investigatori privati.
A cura di Alessia Rabbai
626 CONDIVISIONI
Finnegan Lee Elder
Finnegan Lee Elder
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Finnegan Lee Elder teneva il coltello nascosto nella tasca della felpa, prima di estrarlo e colpire a morte il vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso la notte del 26 luglio scorso durante il turno di lavoro in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati a Roma. Craig Peters, consulente americano di Ethan Elder, padre di Finnegan, in un'intervista rilasciata alla testata americana ABC7 News, ha spiegato che a San Francisco non è insolito che un ragazzo giri armato per protezione. Quello che ha impugnato Elder è un pugnale da Marine con una lama lunga 18 centimetri, che ha trapassato il militare per undici volte. Dai risultati dell'autopsia è emerso come ripetuti fendenti abbiano raggiunto il carabiniere a entrambi i fianchi, mentre uno, più profondo degli altri, gli ha trapassato lo stomaco. Il vice brigadiere Cerciello Rega è morto dissanguato, dopo la disperata corsa dell'ambulanza a sirene spiegate diretta verso il Santo Spirito.

Le famiglie dei due ragazzi in carcere si rivolgono a investigatori privati

Dopo l'arresto e la successiva convalida del fermo disposta dal giudice per le indagini preliminari, il diciannovenne californiano resta in carcere al Regina Coeli, dove si trova anche il suo amico Christian Gabriel Natale Hjorth, presente la notte in cui sono accaduti i tragici fatti. Mentre la Procura sta indagando sul caso, acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza e i tabulati telefonici delle persone coinvolte nell'accaduto, come riporta ‘La Stampa', le famiglie dei due ragazzi, già assistite dai loro legali difensori, si sono rivolte a investigatori privati, per far luce sulle zone rimaste ancora in ombra e poco chiare della notte in cui si è consumato l'omicidio. Tra le motivazioni che avrebbero spinto i genitori a prendere questa decisione ci sarebbe proprio il fatto che le indagini siano state affidate proprio ai carabinieri, coinvolti nel caso, e non per esempio, alla Polizia di Stato. Il pool di investigatori incaricati dalla famiglia si occuperà qualora assoldato, di ricostruire l'intera vicenda in maniera indipendente e parallela dall'autorità giudiziaria italiana.

L'avvocato di Elder valuta il ricorso al Tribunale del Riesame

Nel frattempo i legali difensori di Finnegan Lee Elder stanno valutando se chiedere il ricorso al Tribunale del Riesame, una decisione che arriverà solo la prossima settimana, quando probabilmente emergeranno ulteriori novità a fare chiarezza sulla dinamica dell'omicidio. Secondo gli avvocati risulterebbe al momento poco chiara la ricostruzione dei fatti durante il ferimento, senza le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che non avrebbero immortalato la scena esatta dell'accoltellamento perché erano fuori uso.

626 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views