Carabiniere spara alla moglie e uccide le figlie, poi si suicida: la ricostruzione della strage
Strage famigliare oggi, 28 febbraio 2018 a Cisterna di Latina, in provincia di Latina. Un appuntato scelto dei carabinieri di 44 anni, Luigi Capasso, originario di Napoli e di stanza presso la stazione dei carabinieri di Velletri, comune dei Castelli Romani, ha sparato alla moglie, la 39enne Antonia Gargiulo, ferendola gravemente. Poi ha ucciso le due figlie di 8 e 14 anni e si è barricato nella casa in cui vivevano le bimbe e la madre, dove al termine di una lunga trattativa con le forze dell'ordine, durata nove ore, si è tolto la vita, sparandosi con la pistola d'ordinanza utilizzata per la strage. Ecco, in base alle informazioni rese note, finora, come si sono svolti gli eventi di questa concitata e tragica giornata.
La cronistoria della strage
Ore 5.30: Capasso, che dallo scorso settembre viveva nella caserma di Velletri dopo che la moglie aveva chiesto la separazione per i suoi atteggiamenti violenti, dopo il lavoro arriva di prima mattina nell'abitazione in cui la donna abita con le sue due figlie, in località Collina dei Pini. Incontra la donna per strada e i due litigano. Poi, nel garage, le spara tre colpi, alcuni dei quali avvertiti dai vicini. Colpisce la donna, che lavora come operaia in uno stabilimento della Findus, allo zigomo, all'addome e al petto. Poi sale in casa e si barrica all'interno. La moglie viene soccorsa e trasportata in elicottero all'ospedale San Camillo di Roma: la sua prognosi è riservata, la 39enne è in pericolo di vita.
Ore 6 circa: Capasso, salito in casa, uccide nel sonno le figlie di 8 e 14 anni, Martina e Alessia, sparando loro sempre con la pistola d'ordinanza. Una delle due bambine sarebbe stata raggiunta da due colpi. Anche in questo caso un'importante testimonianza arriva dai vicini di casa della coppia, che riferiscono di aver udito altri colpi d'arma da fuoco subito dopo quelli rivolti alla moglie dell'appuntato. L'ipotesi che l'uomo abbia ucciso le figlie subito dopo aver sparato alla moglie è suffragata anche dai carabinieri, che riferiscono di non aver mai udito le due bambine durante le concitate fasi della trattativa con Capasso. L'avvocato Maria Belli, che stava assistendo Antonia Gargiulo nella causa disperazione del marito, ha riferito che le due figlie erano terrorizzate dal padre.
Ore 6-13: Vanno avanti in modo serrato le trattative dei carabinieri del comando provinciale di Latina, diretti dal colonnello Gabriele Vitagliano, con il 44enne Capasso. L'uomo appare "non perfettamente limpido nel ragionare". Per cercare di convincerlo ad arrendersi vengono chiamati i suoi amici e la madre: tutti indossano i giubbotti antiproiettile, così come tutti i carabinieri che circondano l'abitazione in cui l'uomo è asserragliato. Nessuno entra in casa, per timore che l'uomo possa fare del male alle figlie, di cui in questo momento non si può ancora conoscere il destino. Per cercare di aprire un canale comunicativo con il 44enne vengono chiamati i negoziatori dell'Arma.
Ore 13.40: secondo quanto riportato in un video di una reporter di Fanpage.it, è in questo preciso momento che si sente il colpo di pistola con cui Capasso si suicida. Subito dopo i carabinieri fanno irruzione nell'appartamento e trovano, oltre al cadavere di Capasso, anche quelli delle sue figlie: "Personale dell'Arma è entrato con le necessarie misure di sicurezza nell'appartamento – ha detto il colonnello Gabriele Vitagliano – La persona si era suicidata da qualche minuto. Le bambine come temevamo sono morte verosimilmente da questa mattina, da diverse ore".