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Cara di Castelnuovo di Porto, effetto Salvini: iniziati i trasferimenti, c’è chi rimane in strada

Iniziati questa mattina i trasferimenti dei primi 90 migranti verso l’Abruzzo. Titolari di protezione umanitaria e richiedenti asilo rimarranno invece senza un posto dove stare da un giorno all’altro. Sono i primi effetti visibili del Decreto Sicurezza di Matteo Salvini che ribadisce: “Chi non ha diritto a stare in Italia deve andare via”. Ma gli ospiti del Cara non sono destinatari di un decreto di espulsione e hanno diritto a stare sul territorio nazionale.
A cura di Valerio Renzi
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Chiude il Cara di Castelnuovo di Porto alle porte di Roma e si cominciano a vedere in modo tangibile gli effetti del Decreto Sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Delle circa cinquecento persone ospiti della struttura, almeno 300 saranno trasferite, mentre per chi è titolare di protezione umanitaria o è in attesa di risposta alla sua richiesta di asilo non ci sono soluzioni alternative. Al momento è difficile capire il numero esatto di chi si troverà senza più un tetto e in quanto tempo il centro sarà svuotato. Dalle informazioni raccolte questa mattina da Fanpage.it oggi sono circa 90 le persone che saranno trasferite in Abruzzo.

Ieri una manifestazione contro la chiusura da un giorno all'altro della struttura e la "deportazione" dei migranti presenti, ha visto sfilare insieme la Cgil (che denuncia anche la perdita di 120 posti di lavoro, diverse associazioni, rappresentanti delle istituzioni e il vescovo. "Si possono cambiare le politiche di gestione dell'immigrazione, ma non si possono sbattere le persone sulla strada", ha dichiarato questa mattina in collegamento con Agora su Raitre il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini. "Io non ho interessi – ha aggiunto – non entro nel merito politico del decreto sicurezza ma da sindaco chiamato a dare riposte immediate ai bisogni dei cittadini ribadisco che non e' possibile mettere persone in mezzo alla strada da un giorno all'altro". "A Castelnuovo – ha ricordato – ne avremo 20 in queste condizioni, ho dovuto attivare i servizi socio assistenziali, ho dovuto fare un ordinanza di protezione civile e allestire un presidio lì per le prime necessità di questi ragazzi. Mouna, 25 anni, una ragazza somala adesso è a casa mia, ha la protezione umanitaria fino al 2020 ma non ha più diritto all'accoglienza: per lei presenteremo ricorso alla Corte europea".

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Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Prima a colpi di tweet, poi intervenendo a "Radio Anch'io" su Radiouno. Mi ero impegnato a chiudere le mega strutture dell'accoglienza, dove ci sono sprechi e reati, come a Bagnoli, a Castelnuovo di Porto, a Mineo. E lo stiamo facendo", cinguettato. Poi in diretta radio ha aggiunto: "Chi non ha diritto a stare in Italia deve andare via". "Chi era abusivo prima, è abusivo anche adesso. Basta leggere il decreto per capire che è garantito il diritto alla salute a tutti, che è garantito il diritto alla scuola a tutti. I bimbi non possono essere espulsi, e questo prescinde dal decreto". Quello che il leader della Lega sembra però far finta di non vedere è che fino a ieri centinaia di persone avevano un tetto sopra la testa a Castelnuovo e dai prossimi giorni non lo avranno più. Molti degli ospiti poi erano ormai integrati nel tessuto sociale e produttivo della zona, mentre ora dovranno scegliere se perdere il lavoro o continuare il loro percorso nel circuito dell'accoglienza. E se i Cara – e quello di Castelnuovo non fa eccezione – non sono il fiore all'occhiello del sistema d'accoglienza, questo non lo possono pagare i soggetti più fragili che qui trovano un'ospitalità.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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