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Bufala allarme bomba su WhatsApp, donna si denuncia: “Non volevo far uscire mia figlia”

Dopo che ieri sera si era diffusa la notizia che la Polizia Postale era sulle sue tracce, si è presentata spontaneamente di fronte alle forze dell’ordine la donna autrice del messaggio bufala diventato virale su WhatsApp e che annunciava alla figlia un imminente attacco bomba nella Capitale.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo che ieri sera si era diffusa la notizia che la Polizia Postale era sulle sue tracce, si è presentata spontaneamente di fronte alle forze dell'ordine la donna autrice del messaggio bufala diventato virale su WhatsApp. La donna, nel messaggio vocale indirizzato alla figlia Anastasia, raccontava di un imminente attacco bomba e spiegava che nella metro Lepanto, dove giovedì si era diffusa la notizia della presenza di un ordigno, la bomba c'era davvero ma "era stato messo tutto a tacere". La donna invitava anche la figlia a diffondere quanto più la notizia tra i suoi amici "per salvare delle vite". Ma qual'era la fonte della notizia? La mamma di un'amichetta della ragazza, Beatrice, che lavorerebbe al ministero degli Interni.

Whatsapp, la bufala della ‘mamma di Anastasia'

Ieri sera la confessione: la donna avrebbe registrato il messaggio vocale solo per convincere la figlia a non uscire di casa. Ora rischia di essere incriminata con l'accusa di "procurato allarme". La notizia del messaggio virale con le rivelazioni della "mamma di Anastasia che lavora al ministero dell'Interno" aveva mandato su tutte le furie il premier Matteo Renzi che a sua volta ha registrato un audio diffuso su WhatsApp: "Qualcuno pensa di essere simpatico o divertente ma non si rende conto che suscita e crea un clima di ulteriore paura, talvolta persino di panico. Io vorrei invitare tutti a non cascarci. Io vorrei invitare tutti a non farvi fregare da questo clima che qualcuno vorrebbe creare".

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