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Bimbo guarito da leucemia oggi torna a scuola: tutti i suoi compagni di classe sono vaccinati

Oggi, come ha scritto la mamma Sara su Instagram, per suo figlio sarà il primo giorno di scuola. Il bambino, 7 anni e mezzo, potrà finalmente rivedere e riabbracciare i suoi amici. I genitori avevano deciso di tenerlo a casa perché tra i suoi compagni di classe c’erano alcuni che non avevano regolarizzato la loro posizione vaccinale e per il bimbo sarebbe stato rischioso stare a scuola, viste le sue difese immunitarie basse dopo un lungo percorso di cura per sconfiggere la leucemia.
A cura di Enrico Tata
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La foto è stata pubblicata su Instagram dalla mamma
La foto è stata pubblicata su Instagram dalla mamma

Non poteva tornare a scuola perché alcuni suoi compagni non erano vaccinati e lui, immunodepresso dopo una leucemia, non poteva rischiare di contrarre malattie pericolose. Oggi, come ha scritto la mamma Sara su Instagram, per suo figlio sarà il primo giorno di scuola. Il bambino, 7 anni e mezzo, potrà finalmente rivedere e riabbracciare i suoi amici. Questo perché, aveva annunciato già la Asl Roma 2 nei giorni scorsi, la copertura vaccinale nel plesso scolastico è arrivata al 99 per cento e dei 101 alunni che frequentano la scuola, tutti, tranne un bimbo, sono in regola. La scorsa settimana la preside dell'istituto aveva convocato una riunione con tutti i genitori e il personale della Asl per "accompagnare nel modo più idoneo il rientro" del bambino.

Il bimbo, guarito dalla leucemia, non poteva rientrare in classe

Dopo lunghe sedute di chemioterapia per sconfiggere la leucemia, il bambino sarebbe potuto finalmente tornare a scuola e riprendere la vita di sempre. Ma tra i suoi compagni c'erano alcuni che non avevano regolarizzato la loro posizione vaccinale e per questo i genitori del piccolo avevano scelto di farlo rimanere a casa, proprio perché in classe c'era il rischio che potesse contrarre malattie rischiose per il suo stato di salute e viste le sue difese immunitarie basse dopo il lungo e faticoso percorso di cura. A fine febbraio, quando la storia venne pubblicata sui giornali, la Regione Lazio si attivò per chiedere alla Asl di verificare la copertura vaccinale nell'istituto che frequenta il bimbo e l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato parlò chiaramente: "È un fatto di civiltà. Non possiamo accettare che il piccolo non possa frequentare regolarmente le lezioni con i suoi amici e con i suoi insegnanti perché non sussiste una situazione di sicurezza per la sua salute" .

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