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L'Inchiesta sullo stadio della Roma

Avanti con lo stadio della Roma. Ma la relazione del Politecnico di Torino sul traffico è un mistero

Domani verrà presentata alla stampa la relazione commissionata dall’amministrazione Raggi al Politecnico di Torino in merito ai flussi di traffico nella zona del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Questa mattina però, in commissione trasparenza, ai consiglieri d’opposizione non è stata data la possibilità di visionare il parere.
A cura di Enrico Tata
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Nessuno l'ha ancora vista, ma domani verrà presentata in pompa magna alla stampa. La relazione del Politecnico di Torino sui flussi di traffico nei dintorni di quello che sarà il nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle dovrebbe dare nuovo impulso al progetto e un definitivo via libera alla realizzazione dell'impianto. Prevista anche la partecipazione del professor Bruno Dalla Chiara, che ha lavorato alla redazione del parere. Un documento fondamentale per il Campidoglio, che in base ai suoi esiti motiverà la decisione di proseguire con l'iter per il nuovo impianto della squadra giallorossa. La relazione era stata chiesta dalla sindaca Raggi all'indomani dell'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto LuDoca Parnasi, il costruttore che avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione dello stadio.

Attaccano le opposizioni: "Non ci fanno vedere la relazione del Politecnico"

Questa mattina, però, in commissione Trasparenza nessun consigliere ha potuto visionare in anteprima la relazione. Anzi, la riunione rischiava di andare deserta, perché i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno comunicato su Facebook che non avrebbero partecipato. "Non di certo per il tema, delicato e occasione di confronto democratico, ma a causa della errata modalità di convocazione della Commissione Trasparenza su cui si è negativamente espresso anche il Segretariato Generale", hanno spiegato. Fatto sta che oggi ai consiglieri d'opposizione non è stato permesso di visionare l'importante relazione del Politecnico.  "Non si riesce a capire perché questo studio sia stato secretato. Nell'esercizio delle nostre competenze, vogliamo avere la documentazione per svolgere le nostre funzioni. Non esiste che a un consigliere venga negato l'accesso agli atti. La maggioranza dovrebbe spiegarci perché, essendo loro paladini della trasparenza, noi non possiamo accedere allo studio del Politecnico di Torino. Mi tutelerò in ogni modo per tutelare il lavoro della commissione, sto valutando una querela per abuso contro chi non fornisce atti e un ricorso al Tar", spiega il presidente della commissione trasparenza Marco Palumbo, Partito democratico.

D'accordo anche il consigliere di Fratelli d'Italia Francesco Figliomeni: "Lo dicessero che siamo in un regime, valuterò tutte le azioni del caso a tutela del diritto dei consiglieri a poter fare politica".  "E' vergognosa l'annunciata conferenza stampa di domani snobbando la commissione di oggi. E' una pantomima che nasconde un tentativo di coprire i documenti e correggere gli errori con le varianti", attacca ancora Palumbo. Nel corso della riunione disertata dai 5 Stelle è intervenuto anche il presidente dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, Carlo Sgandurra, che ha sollevato perplessità sul progetto in relazione alla ricaduta sulla mobilità cittadina: "Da ottobre a dicembre abbiamo svolto una due diligence, dopo l'apertura dell'inchiesta, e abbiamo voluto vedere quali elementi fondavano la volontà dell'amministrazione: abbiamo rivolto richieste ai dipartimenti interessati, ci sono pervenute risposte ma non c'e' stata completezza delle risposte alle informazioni richieste tali da dirimere ogni dubbio". Dopodiché "in seguito a ulteriori richieste, nel rispetto della volontà dell'amministrazione che si assume la responsabilità delle sue scelte, abbiamo rassegnato queste rischiosità e perplessità alla sindaca Virginia Raggi e al presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito, aggiungendo che non ci sembrava di ravvisare la presenza di uno studio di sicurezza sulla Protezione civile ne' un parere richiesto a quest'ultima". Per Sgandurra "l'auspicio è che tutti i problemi derivanti dalle osservazioni vengano presi in carico garantendo che le ricadute positive sulla mobilità, perché  l'opera dovrebbe essere un'opportunità per migliorare e non per evitare il peggio, vengano fatte prima".

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