Aumento del 13% dei pedaggi sull’A24, Zingaretti: “È una follia”. Fissato l’incontro con Delrio
Dal 1 gennaio 2018 sono entrati in vigore gli aumenti del pedaggio su molte autostrade italiane. Tra le stangate un quasi record va alle Strade dei Parchi, l'A24 e l'A25, con un rincaro del 12,89%, a fronte del 2,74% di aumento medio sulle autostrade da Nord a Sud della Penisola. Un provvedimento che vede in prima linea la ferma opposizione del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per il quale si tratterebbe di una vera e propria "follia", di un "aumento scriteriato". E per far valere le ragioni delle migliaia di pendolari che si muovono soprattutto da e verso Roma utilizzando per tragitti più o meno lungo l'autostrada, Zingaretti ha chiesto un incontro al ministro dei Trasporti Graziano Delrio per chiedere al governo di fare un passo indietro.
"L’aumento dei pedaggi sulla A24 è una vera follia! Lo ripeto: faremo opposizione con ogni mezzo, bisogna creare fronte comune dalla parte dei cittadini pendolari. Per questo già martedì prossimo incontrerò il Ministro dei Trasporti Delrio con l’obiettivo di fermare questo rincaro", ha cinguettato Zingaretti chiamando alla mobilitazione non solo gli attori istituzionale ma anche i cittadini.
Per una volta maggioranza e opposizione fanno fronte comune. Protesta anche Antonello Aurigemma, capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio: , gli automobilisti che utilizzeranno la A24, dovranno fare i conti con i pesanti rincari del pedaggio autostradale. Esempio concreto: la tratta Roma est- Vicovaro passa da 4,30 a 4,90 euro. Si tratta di aumenti per certi versi incomprensibili e inaccettabili, che vanno a penalizzare l’intera area della valle dell’aniene e tutti i suoi comuni. Un territorio, questo, dalle grandi potenzialita’, che pero’ in questi anni e’ stato fortemente penalizzato. Pensiamo al depotenziamento dell’ospedale di Subiaco, alle criticita’ del trasporto su gomma Cotral, alla disoccupazione, allo stato delle strade. E oggi, con questi incrementi, si colpiscono soprattutto i tanti lavoratori e gli studenti che ogni giorno si recano a Roma.