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Arresto Marra, il M5s pronto a mollare Virginia Raggi: si va verso la sfiducia

Il Movimento 5 stelle pronto ad abbandonare Virginia Raggi: mentre Beppe Grillo valuta se toglierle il simbolo, in Campidoglio una truppa di consiglieri di maggioranza è pronta a votare la sfiducia.
A cura di Valerio Renzi
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Non ha convinto nessuno la linea difensiva di Virginia Raggi dopo l'arresto di Salvatore Marra per l'accusa di corruzione, assieme al costruttore Sergio Scarpellini. "È solo uno dei 23.000 dipendenti capitolini non un politico, noi andiamo avanti", ha detto in conferenza stampa, chiedendo scusa ai compagni di partito, ai cittadini e a Beppe Grillo in persona. "Se Marra era a disposizione di Scarpellini noi no", ha tenuto botta il garante del MoVimento. Ma che Marra non fosse uno dei tanti dipendenti del Campidoglio per la sindaca è sotto gli occhi di tutti: per tenerlo alla sua corte ha fatto carte false, arrivando a difenderlo anche di fronte l'Anac per la nomina del fratello Renato a dirigente.

Si prende la sua rivincita Roberta Lombardi, che a Raggi e Marra si è opposta strenuamente, finché non è stata allontanata dagli affari della capitale: ordini dall'alto. Anche Paola Taverna la mette giù dura ("Non basta chiedere scusa") e Ruocco non si fa problemi a dire che qualcuno lo aveva detto, che le cose "potevano essere gestite diversamente". Tacciono Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, il primo che rischia di finire travolto dal ciclone romano: il suo ruolo è stato determinante nel mantenere Raggi in sella, accordandogli una proroga di fiducia dopo le dimissioni dell'assessore al Bilancio Minenna e del capo di gabinetto Carla Maria Raineri.

Raggi e i suoi fedelissimi avrebbero perso però soprattutto la fiducia dei consiglieri in aula Giulio Cesare e di molti assessori. Marcello De Vito, primo degli eletti che Raggi ha sconfitto alle primarie online, per tutto il giorno parla solo del bilancio previsionale in via di approvazione. Emanazione in Campidoglio di Roberta Lombardi, è a lui che guarda la truppa di quelli pronti ad abbandonare la sindaca arrivano a votare la sfiducia in aula per avere indicazioni. La speranza non detta è che non si debba arrivare a tanto, che Raggi decida di farsi da parte.

Intanto Grillo, furioso per essersi fatto fregare mettendoci la faccia nella difesa della sindaca negli scorsi mesi, valuta l'opportunità di toglierle il simbolo. Sarebbe la scomunica definitiva e, a differenza del ‘caso Pizzarotti' a Parma, in questo caso Virginia Raggi rimarrebbe senza maggioranza.

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