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Arresto De Vito, Virginia Raggi: “Roma rovinata da corrotti per 30 anni, noi non molliamo”

Virginia Raggi ha risposto a chi in queste ore la sta accusando che nulla è cambiato e che anche il suo partito soffre della stessa corruzione degli altri. Soprattutto dopo l’arresto di Marcello De Vito, la sindaca è sotto attacco e c’è chi chiede le sue dimissioni. Ma lei sembra decisa a non mollare.
A cura di Natascia Grbic
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È bufera in questi giorni sul Campidoglio e soprattutto sulla sindaca Virginia Raggi: dopo l'arresto di Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea Capitolina c'è chi dice che la prima cittadina farebbe meglio a rassegnare le sue dimissioni perché incapace di governare una città come Roma. Il Movimento 5 Stelle non è più visto dai cittadini come quel partito di incorruttibili che al grido di "onestà" è riuscito a vincere le elezioni comunali: e sopratutto dopo la notizia che anche Daniele Frongia risulta tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla costruzione dello Stadio della Roma, i malumori si fanno molto più persistenti. Ma Virginia Raggi è decisa: non si torna indietro. Dopo il sostegno ricevuto anche da Luigi Di Maio, la sindaca ha annunciato che non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e lasciare la guida della città. "Il giorno in cui sono stata eletta sindaca di Roma sapevo che avrei subito ogni tipo di attacco: mediatico, politico, personale – ha detto la sindaca Virginia Raggi – Sapevo che il vecchio sistema che insieme al M5S sto scardinando con ogni mia forza, avrebbe opposto ogni tipo di resistenza. Sapevo che avrebbe attaccato con una violenza inaudita. Sapevo che avrebbe provato ad infiltrarsi per provare a riproporre i metodi del passato, quelli contro i quali sto lottando".

Raggi, "Ho preferito legalità a consenso"

La sindaca Virginia Raggi ha risposto a chi le ha parlato di non essere intervenuta su questioni fondamentali per i cittadini come il rifacimento del manto stradale, spiegando di "aver preferito la linea della legalità a quella del consenso". "Affaristi, tangentisti, corrotti, palazzinari che da decenni hanno infettato i gangli vitali dell’amministrazione di Roma stanno provando ad adottare ogni metodo per tornare a “fare affari” a modo loro. A loro ho opposto le procedure di legge, i bandi di gara, i concorsi: tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione di un sindaco. E l’ho fatto ben sapendo che seguire la legge significa dover dire ai cittadini della propria città: quella strada non posso rifartela in due settimane ma soltanto dopo l’aggiudicazione di una gara che richiede almeno nove mesi di lavoro".

Avviata indagine interna sui dossier di Marcello De Vito

La sindaca è tornata poi a parlare dell'arresto di Marcello De Vito e della reazione del Movimento 5 Stelle. "Io ho detto “no” a quel sistema che però prova a ribellarsi in ogni modo. Prova ad infiltrarsi come succedeva in passato. Ma c’è una differenza: la mia reazione e quella del M5S è immediata e senza esitazioni. Non lasciamo spazio ad ambiguità: dopo aver letto l’ordinanza, Luigi Di Maio ha espulso Marcello De Vito nel giro di poche ore. E io ho immediatamente avviato una indagine interna su tutti i dossier citati nell’inchiesta che riguarda De Vito. E questa è una risposta seria. Una risposta anche a qualche commentatore che dice: ”nulla è cambiato”. Le cose sono cambiate. Noi rispondiamo con fermezza a chi prova a “infettare” l’amministrazione con pratiche illegali. (…). C’è chi si augura di tornare al passato. No. Non si torna al passato. Non glielo permetteremo".

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