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Anniversario morte Elena Aubry, dalla sua caduta in moto la battaglia per la sicurezza stradale

Lunedì 6 maggio è primo anniversario dalla morte di Elena Aubry, la 25enne morta in un tragico incidente stradale a seguito di una caduta dalla sua moto lungo via Ostiense a Roma. In suo ricordo tanti motociclisti hanno sfilato in un corteo per portare fiori sotto alla sua foto. Intanto il pm cerca la supertestimone che l’ha soccorsa.
A cura di Alessia Rabbai
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Elena Aubry è morta a 25 anni in in tragico incidente stradale cadendo dalla sua moto Honda Hornet 600 sulla via Ostiense il 6 maggio del 2018. Sotto accusa le buche di Roma e il manto stradale dissestato. A un anno dalla sua scomparsa la sua sua famiglia, i suoi amici e tantissimi motociclisti, persone che conoscevano Elena prima dell'inizio della sua nuova vita sia persone che l'hanno conosciuta dopo ieri, domenica 5 maggio, hanno organizzato una giornata per ricordarla, una messa presieduta dal vescovo di Civita Castellana Romano Rossi e un pranzo sociale nella palestra del Corviale. Due file di caschi posti ai piedi dell'altare e al termine della cerimonia i motociclisti hanno sfilato in un corteo per raggiungere il luogo in cui Elena è caduta, portando dei fiori sotto alla sua bellissima foto.

Un arancio piantato per Elena Aubry

Nel condominio in cui abita la mamma di Elena, Graziella Viviano, circa un anno fa è stato piantato un piccolo albero su iniziativa di un'amica della 25enne nel giardino del suo condominio. "Un arancio, dai fiori profumati, un albero da frutto mi è sembrata la pianta più adatta da dedicare a Elena – ha detto mamma Graziella – quando crescerà le sue fronde potranno fare da riparo alle persone che cercheranno ristoro, magari sedute su una panchina". Intanto, a un anno dalla sua morte, il corpo di Elena non ha ancora una sepoltura, in attesa della chiusura delle indagini per omicidio colposo nei confronti di chi doveva occuparsi della manutenzione stradale. A tal proposito il pubblico ministero Laura Condemi sta cercando la supertestimone dell'incidente, un'infermiera di passaggio che ha soccorso Elena mentre era a terra ma che se ne è andata prima dell'arrivo dell'ambulanza. Nonostante l'appello della madre, la donna non ha ancora risposto.

Elena Aubry bandiera della battaglia sulla sicurezza stradale

Elena Aubry è diventata la bandiera della battaglia sulla sicurezza stradale grazie alla mamma che si è fatta carico di tutte le persone morte sulla strada e della salute dei motociclisti che quotidianamente si trovano a viaggiare su due ruote e che spesso si trovano a rischiare la vita per le condizioni in cui versano le strade a Roma e in Italia, a causa della scarsa manutenzione. La battaglia di Graziella Viviano è cominciata con l'iniziativa di segnalare le buche e gli avvallamenti delle strade con della vernice gialla e l'appello affinché lo facciano tutti. Ultima, l'incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli sul decreto per le barriere salvavita per i motociclisti, poi approvato dalla Commissione Europea lo scorso febbraio.

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