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Tensione a Tor Sapienza: assedio alla festa multiculturale. E Marino sogna un ‘boulevard urbano’

Ieri ancora tensione a Tor Sapienza. A scatenare le proteste di alcuni residenti la festa multiculturale organizzata dal centro ‘Morandi a colori’: di nuovo slogan contro gli immigrati. E Martedì arriva Marino per presentare il progetto della realizzazione di un ‘boulevard urbano’.
A cura di Valerio Renzi
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Non sembra esserci pace a Tor Sapienza. Ieri ancora tensioni davanti al centro per rifugiati in viale Giorgio Morandi, già al centro lo scorso novembre di scontri e violenze. Questa volta il ‘casus belli' è stato rappresentato dall'iniziativa organizzata dal centro culturale ‘Morandi a colori' e dallo stesso centro gestito dalla cooperativa il Sorriso. Una festa multiculturale intitolata l'Incontro tra musica, canti e cibo da diverse parti del mondo, un'occasione per conoscersi e superare le difficoltà delle scorse settimana, ma anche per riqualificare il quartiere dal degrado. In un'aiuola viene piantato ‘l'albero della pace' come segno di speranza.

Ma ad una parte dei residenti l'iniziativa non è andata proprio giù: insulti, urla e di nuovo quegli slogan che sanno di xenofobia e guerra tra poveri. Questa volta assieme ai migranti ospiti del centro ci vanno di mezzo anche quei residenti che partecipano all'iniziativa, che provano a rompere il muro di diffidenza a cercare strade di convivenza e di migliorare la vivibilità del quartiere intanto che le promesse delle istituzioni si realizzino.  La tensione sale e la polizia è costretta a schierarsi per tutelare la festa.

La proposta del Comune: "Un boulevard per Tor Sapienza"

La prossima settimana qui a Tor Sapienza sono attesi il sindaco Ignazio Marino, l'assessore Giovanni Caudo e il vicesindaco con delega alle Periferie Luigi Nieri, pronti a presentare ai residenti il piano di riqualificazione urbanistica del quartiere. "Martedì abbiamo un incontro con il comitato di Tor Sapienza – spiega l'assessore Caudo – Presenteremo un progetto pilota per affrontare il terzo filone della rigenerazione urbana di Roma (il primo riguarda le caserme, il secondo le aree private): quello sulla città pubblica, sui grandi quartieri di edilizia pubblica. A Tor Sapienza c'è uno stradone largo 60 metri e lungo circa 1,5 km, viale Giorgio De Chirico, che faceva parte di un progetto di tangenziale che non è mai stato realizzato. È rimasto solo questo pezzo di autostrada in città che noi vogliamo trasformare in un un boulevard urbano. Se si portasse a 35 metri di larghezza la strada si recupererebbero 3 ettari da utilizzare per dare un nuovo carattere a tutta la zona: una via con marciapiedi, dove passeggiare, con servizi"

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