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Ama è salva: approvato il nuovo bilancio. Sui 18 milioni di debiti la spunta la giunta Raggi

Ama è salva, approvato il nuovo bilancio dell’azienda municipalizzata dopo mesi di braccio di ferro con la giunta Raggi. “È un artificio contabile che non salva l’azienda”, attaccano le opposizioni.
A cura di Valerio Renzi
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Ama è salva, il futuro dell'azienda al momento messo al riparo da scossoni e gli stipendi dei lavoratori arriveranno puntualmente anche il mese prossimo. Come da copione, dopo settimane di tira e molla tra l'ad Lorenzo Bagnacani e la giunta comunale, alla fine l'ha spuntata il Campidoglio. Tutto nasce dalla scelta dell'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, di non riconoscere alla municipalizzata che si occupa dei rifiuti di Roma, un debito di 18 milioni di euro riferito a servizi cimiteriali antecedenti al 2016. Soldi che, figurando come un debito esigibile nel bilancio di Ama, ne garantivano l'attivo. Per mesi Lemmetti è stato irremovibile, rifiutandosi di approvare il bilancio di Ama all'interno del bilancio consolidato del comune di Roma, poi l'intervento della sindaca Virginia Raggi ha sbloccato la situazione costringendo Ama a rivedere il bilancio, anche se Bagnacani ha continuano a ribadire la correttezza del suo comportamento.

"Il consiglio di amministrazione di Ama ha aggiornato e riapprovato il progetto di bilancio relativo all'anno 2017. – spiega Ama – Si è provveduto ad aprire un fondo ad hoc per 18 milioni di euro relativi ai servizi cimiteriali 2008-2016 non di competenza dell'attuale amministrazione". I soldi messi nel fondo di garanzia vengono dalle riserve di patrimonio di Ama (in tutto 105 milioni di euro).

Un'operazione che le opposizioni bollano come "finanza creativa".  "È un artificio contabile che non salva l'azienda. I 18 milioni di euro non vengono cancellati, ma solo ‘dirottatì in un fondo che va intaccare la riserva patrimoniale, in attesa di una soluzione definitiva. Stessa incertezza per i conti del Comune, che nel bilancio di previsione iscrive nel fondo di passività potenziali il 70% dei 42 milioni di crediti vantati da Ama per le opere realizzate dai servizi cimiteriali. Per questo si aprirà un tavolo di concertazione in cui continuerà il braccio di ferro sulle cifre tra azienda e Campidoglio. A questo punto lo scenario che si apre è preoccupante. Non è escluso che anche per l'azienda dei rifiuti qualcuno ipotizzi un concordato. I conti del Campidoglio su Ama non tornano", si legge in una nota del gruppo Pd in Campidoglio.

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