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Allerta sicurezza nella Capitale: militari in metro e raddoppiano gli obiettivi sensibili

A venti giorni dal Giubileo e a cinque dagli attentati di Parigi a Roma è allerta massima: obiettivi sensibili raddoppiati, 700 militari già arrivati in città, tutte le stazioni della metropolitana presidiate. E l’Isis torna in un video a minacciare la città.
A cura di Valerio Renzi
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Da lunedì diventerà operativo il nuovo piano per la sicurezza nella Capitale, dopo la riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza che si terrà oggi in prefettura. Ma i primi effetti dei provvedimenti presi all'indomani degli attentati di Parigi già sono visibili. Prima di tutto ogni fermata della metropolitana delle 3 linee di Roma sono presidiate dall'Esercito, grazie ai 700 militari di rinforzo già arrivati in città, e che si aggiungono ai 1500 dell'operazione Strade Sicure.

Già rafforzata la sicurezza negli aeroporti e negli obiettivi riconducibili alla Francia, non solo sedi diplomatiche ma anche scuole e istituti di cultura. Inoltre sono già in corso controlli particolareggiati lungo il Tevere, nei centri commerciali e in altre zone d'interesse. Gli obiettivi considerati "sensibili", su proposta del questore d'Angelo che ha stilato una lista, passeranno da 90 a 200 e comprendono sedi istituzionali, monumenti, luoghi di passaggio.

A 20 giorni dall'apertura della Porta Santa Roma è ovviamente è sotto i riflettori. Solo ieri l'Isis ha diffuso un altro video di minacce contro l'Occidente in cui si faceva ancora una volta esplicito riferimento a voler colpire Roma, capitale non solo dell'Italia ma della cristianità.

Sicurezza Giubileo, Gabrielli: "Pronti ad abbattere droni"

"Con il piano presentato dal questore ed approvato questa mattina dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica avremo un presidio, di fatto, in quasi tutte le stazioni delle tre linee della Metropolitana, in tutti nodi di scambio e in tutti quei luoghi di aggregazione che possono rappresentare degli obiettivi" ha spiegato il prefetto di Roma Franco Gabrielli, che ha poi aggiunto come lo sforzo non deve riguardare solo il centro della città "ma deve essere percepito anche nelle periferie".

E se il pericolo arrivasse dal cielo? In questo Gabrielli ha chiarito come ci le forze di sicurezza si stiano attrezzando per poter abbattere droni. "Che ultraleggeri e droni volino è un dato scontato – ha spiegato Gabrielli – Il tema è non farli alzare in volo e per questo, memori di quanto avvenuto al funerale di Vittorio Casamonica, stiamo predisponendo un potenziamento dei sistemi di intercettazione e, nelle condizioni che lo consentiranno, anche di abbattimento".

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