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Allarme sicurezza per il Giubileo, Gabrielli: “No fly zone su tutta Roma”

Sicurezza e Giubileo. Alla presentazione del logo ufficiale “Roma con il Giubileo”, il prefetto Gabrielli ha annunciato la creazione di una no fly zone sulla capitale e spiegato come, nonostante l’impegno delle istituzioni, il “rischio zero” non esiste. Questa mattina falso allarme bomba nella stazione Lepanto della metro.
A cura di Valerio Renzi
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Questa mattina a Palazzo Valentini, sede della prefettura di Roma, è stato presentato il piano logo ufficiale "Roma con il Giubileo", che sarà utilizzato durante l'Anno Santo straordinario che inizierà il prossimo 8 dicembre, dalle istituzioni. A lanciare il motto con cui Prefettura, Regione Lazio e Roma Capitale stanno affrontando la sfida è stato lo stesso prefetto Franco Gabrielli: "Obiettivi straordinari con risorse ordinarie". Come a sottolineare che servirà un miracolo per arrivare all'appuntamento con tutte le carte in regola.

Ma al centro dell'attenzione, all'indomani delle stragi di Parigi, è soprattutto il piano della sicurezza. Ieri un allarme bomba all'ambasciata degli Stati Uniti, oggi la metropolitana A chiusa per paura di un plico esplosivo alla stazione Lepanto. Gabrielli annuncia l'ampliamento della no fly zone sulla capitale, fino a coprire quasi tutta la città. Ieri era stato il ministro Alfano ad annunciare la possibilità di abbattere e intercettare droni sulla città.

Attentati a Roma: "Rischio zero non esiste"

Il prefetto ha invitato i cittadini a vivere normalmente, senza minimizzare però i pericoli, aggiungendo che, per quanto le istituzioni possano impegnarsi, il "rischio zero" non esiste. "Credo che il Paese nella sua interezza, Roma nella sua specificità, possa essere oggetto di una minaccia che ovviamente è per molti aspetti indefinita – ha sottolineato Gabrielli – I metodi e le tecniche possono essere le più disparate. Esiste un sistema anti-terrorismo. Il messaggio che dobbiamo dare ai cittadini è: continuare a vivere la vita che è giusto che vivano. Le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza dove, ribadisco, non esiste il rischio zero".

Musulmani in Italia: "Not in my name"

Gabrielli si è poi rivolto ai rappresentanti delle comunità islamiche in città: "Mi aspetto che assumano una netta posizione senza se e senza ma. C'è un attacco da parte di criminali e le prime vittime sono proprio gli islamici. Pretendiamo dalle comunità islamiche un atteggiamento di collaborazione".Per il prossimo sabato i musulmani d'Italia hanno convocato una sit-in proprio a Roma per condannare gli attentati a Parigi dal titolo quanto mai eloquente: "Not in my name".

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