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Alessandra e la lotta al cancro: “Ho ancora molte cose da fare. Voglio continuare a ballare”

L’appello di Alessandra Capone, 47 anni, che da tempo combatte contro un tumore al seno con metastasi al fegato. Sul web ha lanciato una raccolta fondi per ricavare il denaro necessario a coprire le spese per un costoso trattamento a cui si sta sottoponendo a Francoforte: “Sono tornata a ballare e voglio continuare a farlo”.
A cura di Ida Artiaco
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Alessandra Capone, 47 anni (GoFundMe).
Alessandra Capone, 47 anni (GoFundMe).

Alessandra Capone ha 47 anni e una grande passione: il ballo. Dopo aver appeso le sue scarpette al chiodo anni fa, è tornata in pista. Non l'ha fermata neanche un tumore al seno aggressivo, contro cui combatte da tempo. Per questo, supportata da alcune amiche, ha lanciato sulla piattaforma GoFundMe un progetto, che si chiama "Alè Ale, torna a ballare" (la vignetta di apertura è firmata dalla vignettista Anarkikka), per raccogliere i fondi necessari a sostenere le spese di un costosissimo trattamento a cui si sta sottoponendo presso la Klinikum der Johann Wolfgang Goethe-Universität di Francoforte e che rappresenta al momento la sua unica speranza di miglioramento.

Alessandra, che oggi vive a Roma, scopre nel 2010 di avere un tumore al seno e si sottopone ad una operazione chirurgica e ai protocolli tradizionali, dalle chemio alle radioterapie intraoperatorie. Il peggio sembrava passato, ma nel 2015 si manifesta una recidiva: si sottopone ad accertamenti che mostrano la presenza di metastasi al fegato e ai linfonodi. Così, decide di associare alle cure tradizionali anche quelle integrate, oltre a cambiare stile di vita e alimentazione. "Ho rivoluzionato la mia dieta, ho iniziato agopuntura, migliorato il mio stile di vita, meditato, intrapreso un percorso psicoterapeutico di conoscenza e consapevolezza. E poi ho ripreso le scarpette da danza da anni appese alla parete", ha scritto Alessandra su GoFundMe.

Ad aprile, un medico tedesco le ha detto che "è un miracolo se è ancora viva" e che se si sottoponesse ad un ulteriore ciclo di chemio questo potrebbe ucciderla. Per questo, il 29 aprile ha cominciato un trattamento di chemioperfusione e chemioembolizzazione al fegato a Francoforte, dove accettano di prendere in carico casi gravi come il suo, che "altrove sarebbero rifiutati. Ho il fegato con parecchie metastasi, alcune in posizioni davvero critiche, e sono proprio queste da trattare il prima possibile per evitare che, una volta entrate nelle vie biliari, mi rendano assai difficile sopravvivere", ha scritto ancora Alessandra. Ogni seduta costa quasi quattromila euro e lei deve farne almeno tre o quattro. Il prossimo appuntamento con la clinica tedesca è all'inizio di giugno. "A questa cifra – ha aggiunto – si devono aggiungere le spese di viaggio e alloggio per me e un accompagnatore, necessario per sostenermi dopo il trattamento e aiutarmi a causa dei pesanti effetti collaterali".

Eppure, se di "miracolo" si può parlare, Alessandra e le sue amiche sanno a cosa è dovuto. "La conosco da 6 anni – racconta a Fanpage.it Cecilia, amica inseparabile di Alessandra -. Non ha mai fatto mistero della sua malattia, con la quale tuttavia non si è mai voluta identificare. L'abbiamo convinta a lanciare la raccolta fondi non solo per raccogliere i soldi necessari alle cure, ma anche per creare una rete e lanciare un messaggio: bisogna essere tenaci e perseveranti, cercando di collettivizzare la patologia, sia nei momenti difficili che in quelli belli. La sua storia è speciale, perché speciale è la sua protagonista". Alessandra ha anche ripreso a ballare flamenco e non ha intenzione di fermarsi di nuovo: "Ho ancora un sacco di cose da fare in questa vita e queste cure sono importanti per migliorare la mia prognosi e la mia qualità di vita", ha scritto. 

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