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Alberto Sordi, il patrimonio e la villa rimangono alla Fondazione, esclusi gli eredi

A 14 anni dalla morte nuova decisione sul futuro della villa e del patrimonio di Alberto Sordi: il tribunale di Roma esclude (per ora) gli eredi lasciando tutto alla Fondazione Alberto Sordi. A maggio inizieranno i lavori per trasformare la villa di Caracalla in un museo.
A cura di Valerio Renzi
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Il patrimonio di Alberto Sordi, a cominciare dalla villa di Caracalla, andrà alla Fondazione che porta il nome dell'attore romano. A stabilirlo il Tribunale di Roma che, con un apposito provvedimento, lo scorso 21 febbraio ha respinto il ricorso dei quaranta eredi di Sordi, che chiedevano il sequestro giudiziario della residenza da sogno al centro della capitale.

Secondo i ricorrenti Aurelia Sordi, sorella di Alberto, avrebbe fatto testamento quando non era incapace di intendere e e di volere. Una questione su cui il tribunale non si è espresso esplicitamente , limitandosi a dichiarare "inammissibile il ricorso per sequestro, sostenendo che l'annullamento del testamento non comporta l'immediata restituzione dei beni, per cui non è possibile nominare un custode", come sottolineato dall'avvocato Andrea Maria Azzaro

"La causa di merito è in corso e il giudice ha disposto la perizia sulla incapacità di intendere e volere della Sordi quando ha fatto il testamento, accogliendo al richiesta in tal senso della difesa dei parenti. – sottolinea Azzaro – Ove fosse annullato il testamento i parenti diverrebbero eredi per legge e tutti i beni ereditari dovranno essere loro restituiti, così che essi potranno, come più volte dichiarato, destinarli a perpetuare la memoria del famoso parente anche attraverso un Museo".

Intanto a maggio, a 14 anni dalla scomparsa di ‘Albertone', dovrebbero iniziare i lavori di costruzione del Museo dedicato alla figura e alla carriera dell'attore all'interno della villa. Ma la vicenda giudiziaria conoscerà senza dubbio nuove puntate.

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