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A Roma è comparsa una sagoma di Salvini con la divisa da poliziotto e pistole finte

All’altezza del civico 90 di piazza Vittorio, al centro del quartiere Esquilino a Roma, questa notte è comparsa l’opera dello street artist Sirante che prende di mira il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il progetto di legge di riforma della legittima difesa: “Più armi ci sono in circolazione più la società si sentirà insicura. Voi che credete che più armi siano sinonimo di sicurezza, guardate l’America, guardate alle centinaia di vite spezzate ogni anno”.
A cura di Valerio Renzi
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Una nuova opera dello street artist Sirante è apparsa questa notte al civico 90 di piazza Vittorio, nel cuore dell'Esquilino. Questa volta l'artista se la prende con il ministro dell'Interno Matteo Salvini, raffigurato con una sagoma con in dosso la felpa della Polizia di Stato mentre si scatta un selfie, e soprattutto con il progetto di riforma della legge sulla legittima difesa. Accanto alla sagoma Sirante ha attaccato una teca con all'interno poste diverse pistole giocattolo: "Norme di comportamento in caso di EMERGENZA. Si rende noto a tutti gli utenti che ogni abuso verrà giustificato e premiato. Non siamo in grado di garantire la tua sicurezza. PROTEGGITI". L'opera è già stata rimossa.

Ecco il testo con cui lo street artist ha accompagnato l'installazione, pubblicato sulla sua pagina Facebook: "Legittima violenza. Continua con la proposta di legge sulla legittima difesa, la scia di insegnamenti all'odio del ministro degli Interni. Una legge molto pericolosa che dà il via alla corsa per la detenzione di armi, che mette a rischio la sicurezza di tutti noi e che attacca i principi giuridici. Più armi ci sono in circolazione più la società si sentirà insicura. Voi che credete che più armi siano sinonimo di sicurezza, guardate l'America, guardate alle centinaia di vite spezzate ogni anno. I binomio odio/armi dovrebbe far paura a tutti".

Non è la prima volta che il leader della Lega finisce nel mirino di Sirante. Lo scorso settembre, a Borgo Pio, su un muro era comparsa l'opera "San Matteo Pentito", una rivisitazione del San Pietro Pentito del Guercino.

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