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Covid 19

A Roma 77 bengalesi positivi, ‘bomba virale disinnescata’ con l’aiuto della comunità bangla

La Regione Lazio ha chiesto a tutti i membri della comunità bangla romana (a coloro che sono tornati dal Bangladesh di recente o hanno avuto contatti con loro) di effettuare un tampone di controllo. Se nei primi giorni si poteva parlare di ‘flop’, con pochissime persone in coda per sostenere il test, nelle ultime ore, proprio dopo l’intervento delle associazioni, alla postazione mobile della asl ci sono file e lunghe attese.
A cura di Enrico Tata
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Sull'ultimo volo arrivato dal Bangladesh prima della chiusura disposta dal ministero della Salute sono stati trovati 36 passeggeri, il 13 per cento sul totale, positivi al coronavirus. L'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ha parlato di una vera e propria "bomba virale che abbiamo disinnescato con tempestività". Questo è stato possibile grazie all'aiuto della comunità bangla romana: la Regione ha chiesto a tutti i membri di effettuare un tampone di controllo e se nei primi giorni si poteva parlare di ‘flop', con pochissime persone in coda per sostenere il test, nelle ultime ore, proprio dopo l'intervento delle associazioni, alla postazione mobile della asl ci sono file e lunghe attese. Pochi test al giorno, all'inizio, contro gli oltre 300 di ieri e di oggi. Il merito va soprattutto, come detto, ai vertici della comunità del Bangladesh, che hanno informato i cittadini attraverso i propri canali e hanno tradotto le regole della Asl in lingua bengali. "Anche per chi è clandestino non è un problema fare i test perché viene fatto l'Stp, ovvero un documento provvisorio sanitario per gli stranieri per usufruire dei servizi del Ssr", fa sapere la Asl Roma 2. Chi è rientrato dal Bangladesh, a prescindere dalla positività, deve osservare una quarantena di 14 giorni e chi non vive in una casa idonea all'isolamento potrà essere ospitato in apposite strutture alberghiere.

"All'inizio un po' di diffidenza, ma ora grande partecipazione"

"Da ieri sera è iniziata a circolare meglio nella comunità la voce dei tamponi per Covid-19 e le persone hanno capito il messaggio arrivato dalla Regione Lazio: c'è stata una bella presenza ai centri per i tamponi. Il primo giorno c'è stata effettivamente molta diffidenza. Adesso stiamo organizzando un altro presidio a Tor Pignattara dove ci sono tantissimi connazionali. La comunità ha capito che chi è tornato da Dacca o è stato in contatto con possibili positivi deve fare il tampone", ha spiegato all'Adnkronos Salute è Siddique Nure Alam dell'Associazione Dhuumcatu. Coloro che sono tornati dal Bangladesh con la riapertura delle frontiere avvenuta a giugno sono circa 1.300, fanno sapere le associazioni. Il problema è che non tutti sono rimasti a Roma e, se il trend dei contagi rilevato sui passeggeri atterrati ieri a Fiumicino dovesse essere stato lo stesso nei voli precedenti, significherebbe che in Italia potrebbero esserci circa 600 bengalesi infetti e contagiosi. Molti sono rimasti a Roma, ma sicuramente alcuni di loro hanno viaggiato per l'Italia.

Le regole della Asl tradotte dalle associazioni della comunità bangla romana
Le regole della Asl tradotte dalle associazioni della comunità bangla romana

"La cifra dei possibili positivi provenienti dal Bangladesh è di circa 600, è in atto opera per rintracciare queste persone per poter fare il link epidemiologico e tamponi per tutti. E' questa una delle ragioni per cui i voli dal Bangladesh sono stati bloccati in virtù del fatto che i test effettuati nella giornata di ieri a Roma su quelli atterrati hanno riscontrato un numero altissimo di soggetti positivi a Covid-19", ha confermato a Radio 24 il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

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