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Roma, si dimette anche l’assessore Scozzese: rimpasto di giunta entro il 28 luglio

Il suo addio era già nell’aria ma ieri l’assessore al Bilancio di Roma Capitale Silvia Scozzese, subentrata poco più di un anno fa a Daniela Morgante, ha ufficializzato le sue dimissioni e salutato il sempre più traballante Ignazio Marino.
A cura di Valerio Renzi
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Il suo addio era già nell'aria ma ieri l'assessore al Bilancio di Roma Capitale Silvia Scozzese, subentrata poco più di un anno fa a Daniela Morgante, ha ufficializzato le sue dimissioni e salutato il sempre più traballante Ignazio Marino. Dopo l‘addio del vicesindaco Luigi Nieri e dell'assessore ai Trasporti Guido Improta, Marino perde un'altra tegola della sua squadra di governo e accelera sulla sua ultima carta: il rimpasto di giunta previsto entro il 28 luglio. A prendere il posto della Scozzese, e forse anche quello di Luigi Nieri, ci dovrebbe essere Marco Causi, deputato dem con un'esperienza lunga 7 anni in Campidoglio con Walter Veltroni. Intanto da Palazzo Chigi arriva l'assicurazione del premier Matteo Renzi: con le dimissioni della Scozzese (considerata una ‘renziana' di ferro) lui non c'entra nulla, e il messaggio per il sindaco della Capitale è sempre lo stesso ‘se è in grado di governare vada avanti'. E proprio il 28 luglio Renzi sarà alla Festa dell'Unità di Roma e con tutta probabilità non si potrà esimere dal dare o meno la sua benedizione a Ignazio Marino per andare davvero avanti.

Se ne va con una lunga missiva consegnata al sindaco e resa pubblica Silvia Scozzese, che rivendica i risultati ottenuti sul versante del risanamento delle casse capitoline, ma non risparmia qualche stoccata a Marino. "Abbiamo iniziato la nostra collaborazione costruendo il "Piano di Rientro", secondo il dettato normativo del cosiddetto "Salva Roma" ed abbiamo insieme determinato le condizioni per il risanamento economico – finanziario della Capitale. – scrive l'ex assessore – Emblematico il risultato storico raggiunto del riconoscimento strutturale dei costi che la città sostiene come Capitale d'Italia, definitivamente determinato in 110 milioni di euro l'anno. Un'impresa davvero straordinaria, viste le condizioni in cui versavano la macchina amministrativa e i suoi conti".

"Ho lavorato perché il risanamento incidesse sugli sprechi, sulle diseconomie e sul malcostume, cercando sempre di evitare la riduzione degli stanziamenti per i servizi alla città. – prosegue la lettera – In meno di un anno il quadro è radicalmente cambiato: siamo passati da essere l'ultimo Comune ad approvare il bilancio nel 2013 ad essere il primo ad approvarlo nel 2015; sono state chiuse tutte le società partecipate non strumentali  ed è stato rafforzato il controllo analogo di quelle mantenute, mettendone a regime i costi e la governance.  Complessivamente abbiamo assorbito, con un anno di anticipo, il debito accumulato di 440 milioni di euro, senza mettere le mani nelle tasche dei romani, e anzi siamo riusciti, per la prima volta, a ridurre Irpef e Tari"

Ma poi arrivano anche le critiche all'azione del sindaco, colpevole secondo la Scozzese di aver ceduto ai criteri di rigidità del bilancio: "Da un po' di tempo, tuttavia, registro l'affievolimento di questa azione ed il compimento di scelte che a me appaiono in contraddizione con le finalità che insieme ci eravamo dati.  Condivido la necessità di potenziare la spesa nei settori relativi ai servizi alla città, ma essa non può essere costruita al di fuori degli ambiti di tipicità e di correttezza degli atti amministrativi, ambiti che devono costituire e rimanere il faro della nostra azione quotidiana. Sono profondamente convinta della possibilità e della necessità di percorrere strade che, nel pieno rispetto delle regole, consentano di accrescere la qualità e la quantità dei servizi erogati. La loro individuazione ha bisogno di un lavoro di squadra che, da un po' di tempo, sembra essere venuto meno. Ti ho altresì rappresentato le mie perplessità e il mio fermo dissenso su scelte che reputo non opportune e non utili per il raggiungimento di risultati efficaci, e questo ha determinato un clima nel quale l'Assessore al Bilancio sembra essere diventato l'ostacolo principale al compimento delle scelte amministrative. A riguardo desidero ricordarti che, nello svolgimento delle mie funzioni, ho il preciso dovere di rappresentare, a chi assume su di sé la responsabilità delle scelte, i rischi che da tali scelte conseguono, almeno dal punto di vista della responsabilità contabile".

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