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Giornata contro violenza sulle donne, mobilitazione contro la chiusura del “repartino”

Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne hanno deciso di sfilare in corteo al Policlinico. Sono le donne della rete #IoDecido che hanno protestato contro la chiusura del così detto “repartino”, dove si svolgono le interruzioni volontarie di gravidanza, chiuso per il pensionamento dell’unico medico non obiettore.
A cura di Valerio Renzi
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Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne circa 50 attiviste della rete "Io Decido" assieme a medici ed infermieri del Policlinico Umberto I di Roma, si sono mobilitati contro la chiusura del così detto "repartino", uno dei pochi spazi pubblici a Roma dove è ancora possibile effettuare l'interruzione di gravidanza. Con cartelli e striscioni e indossando maschere rosa hanno sfilato all'interno dell'ospedale: "non è possibile che da quando l’unico medico non obiettore di questa mega struttura è andato in pensione il repartino sia chiuso. – denunciano al megafono – Non possiamo permettere che servizi e spazi da noi conquistati subiscano il ricatto dell’obiezione, che la Regione e la direzione sanitaria accettino e legittimino con il silenzio la chiusura di un servizio sanitario, disattendendo alla legge e ai loro compiti istituzionali".

Il corteo si è concluso alla direzione sanitaria dell'ospedale: "siamo pronte a tornare finché il repartino non verrà riaperto – dichiarano le attiviste – in una giornata mondiale contro la violenza sulle donne piena di iniziative spot e passerelle, vogliamo accendere i riflettori sui diritti che vengono negati ogni giorno alle donne a cominciare da quello all'aborto. Non vogliamo Bonus Bebè né elemosina né quote rosa, ma un sostegno reale alla genitorialità, diretto e indiretto. Vogliamo finanziamenti concreti ai servizi per l’infanzia (asili nido e scuole materne), strutture sanitarie che garantiscano la salute riproduttiva delle donne"

Quel "repartino" simbolo della lotte delle donne

Il "repartino" del Policlinico non è solo un servizio importante offerto dalla sanità pubblica, ma rappresenta anche un pezzo di storia del movimento delle donne: "Questo repartino è stato aperto grazie all’occupazione e alle lotte delle donne e dei lavoratori dell'ospedale lo stesso giorno che la 194 è diventata legge – spiega una veterana – Nel repartino medici e donne hanno lavorato assieme per anni per garantire il diritto delle donne alla salute e all'interruzione volontaria di gravidanza. Anche per questo non può chiudere, perché è un pezzo di storia delle donne di questa città".

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