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Al San Camillo in arrivo un primario obiettore, la protesta delle donne

Al San Camillo sarebbe in arrivo un primario obiettore nel reparto di ostetricia e le donne si mobilitano: “Garantire l’applicazione della 194 e il diritto alla salute delle donne”.
A cura di Valerio Renzi
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Una petizione online indirizzata al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e una pagina Facebook con più di tremila like, sul web monta la protesta contro l'arrivo all'ospedale San Camillo di un primario obiettore di coscienza nel reparto di ginecologia. Ecco la denuncia dell'Onlus ‘Vita di donna': "Rumori sempre più consistenti dicono che sarà un Direttore obiettore di coscienza, confessionale. L'Ospedale è centro di riferimento per la Legge 194/78, e uno dei più grandi Ospedali d'Europa. La presenza di un Primario obiettore di coscienza metterebbe in discussione non soltanto la possibilità di eseguire interruzioni di gravidanza nell'Ospedale, ma anche l'indispensabile rilancio e modernizzazione della diagnostica prenatale, attesa ormai da sempre in questa Regione". Nulla di certo ma le donne mettono le mani avanti e annunciano battaglia nel caso le voci fossero confermate.

Il caso del San Camillo arriva dopo la temporanea chiusura del Repartino del Policlinico Umberto I, ovvero l'ala dell'ospedale dove vengono eseguiti gli interventi per l'interruzione della gravidanza, a causa del pensionamento dell'unico medico non obiettore. Una circostanza sempre più diffusa nel Lazio: all'ospedale romano Sant'Eugenio il servizio è attivo solo una volta a settimana, mentre a Gaeta e Genzano le donne non possono più abortire in una struttura pubblica. Nel caso del Policlinico la mobilitazione decisa della rete #IoDecido ha portato alla riapertura del reparto.

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