“Viterbesi liberi”, dalla Curva Nord solidarietà agli aggressori dell’Ardita San Paolo

Spranghe, caschi e passamontagna contro i tifosi dell'Ardita San Paolo, squadra di calcio popolare e con il cuore a sinistra, la scorsa domenica durante una partita di terza categoria a Magliano Romano. Per l'aggressione, costata a 6 supporter dell'Ardita il ricovero in ospedale, sono stati fermati 9 neofascisti, tra cui il candidato sindaco per Viterbo alle scorse elezioni per Casa Pound Italia, Diego Gaglini; le indagini proseguono e gli inquirenti non escludono che il numero di iscritti al registro degli indagati aumenti.
Ad una settimana di distanza in Curva Nord, durante il match casalingo della Lazio contro la Juventus, è comparso uno striscione con su scritto: "Viterbesi liberi". La foto è stata postata dalla pagina Facebook "SS Lazio romana gioventù", che raccoglie tifosi bianco celesti dall'inequivocabile fede politica (in un post nessuna reticenza a postare una svastica a corredo del messaggio). Arrivano poi gli insulti per il gruppo Facebook "Laziali e Antifascisti" che si sono dissociati dallo striscione esposto in curva: "ma voi non siete degli ultras voi siete infami come i vostri nonni partigiani,come i vostri padri e come i vostri futuri figli".
Dal canto loro i tifosi dell'Ardita San Paolo, anche quelli malconci per le percosse ricevute, sono tornati ieri sugli spalti con una festa, chiedendo a tutte le formazioni di sport popolare in Italia di esporre uno striscione in solidarietà con la propria società: "Quello che abbiamo subito crediamo sia un attacco a tutto il movimento dello sport popolare non solo alla nostra società. Dopo tutta la fatica e la strada fatta per far nascere una squadra ad azionariato popolare, non abbiamo nessuna intenzione di farci intimidire dalla violenza di qualcuno che ci attacca con bastoni e manganelli, noi siamo un'altra cosa".