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Virginia Raggi sul ‘mandato zero’ proposto da Di Maio: “Non ricandidabile? Non penso alle poltrone”

“Penso che è una domanda che più o meno mi fate da tre anni. Siete coerenti ma anche io nella risposta. Non sono minimamente interessata al tema poltrone, pensiamo a lavorare. Abbiamo altri due anni intensi davanti”, ha risposto Virginia Raggi in merito alla proposta del ‘mandato zero’, annunciata ieri da Luigi Di Maio. Una regola che impedirebbe la candidatura della sindaca.
A cura di Enrico Tata
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Secondo la regola del ‘mandato zero', annunciata ieri dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, Virginia Raggi, ma anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, non potrebbero ricandidarsi. Non solo alla carica di prime cittadine, ma neanche come consigliere comunali. L'escamotage permette infatti la candidatura a un terzo mandato per consiglieri comunali e municipali, ma non per i sindaci. Perché, ha spiegato Di Maio, questi ultimi hanno già gestito il potere e hanno già percepito uno stipendio. Per loro, quindi, porte chiuse, mentre i consiglieri potranno utilizzare la regola del "mandato zero". "Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale. E dunque potrai tentare la terza possibilità in un’altra assemblea", ha detto Di Maio.

Raggi: "Penso a lavorare, io non interessata alle poltrone"

Questa mattina, interpellata in merito, la sindaca Raggi ha risposto così sulla regola del ‘mandato zero': "Penso che è una domanda che più o meno mi fate da tre anni. Siete coerenti ma anche io nella risposta. Non sono minimamente interessata al tema poltrone, pensiamo a lavorare. Abbiamo altri due anni intensi davanti". Quello che appare certo, a meno di ripensamenti sulla regola del ‘mandato zero', è che Virginia Raggi non potrà candidarsi né come sindaca a scadenza del suo primo mandato e né, come forse sperava, alla Camera o al Senato. In realtà la sua prima esperienza da consigliera fu interrotta per via della caduta dell'ex sindaco Ignazio Marino, quindi non si può dire completa. Ma, almeno stando a quanto riporta il Messaggero, fonti del Movimento 5 Stelle hanno assicurato: "Quella consiliatura sarà comunque considerata per intero perché arrivata a conclusione per tutto il consiglio comunale".

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