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Virginia Raggi non si dimette e rilancia: “Noi resteremo qui, come sempre a testa alta”

Le parole della sindaca Virginia Raggi nel corso del Consiglio Comunale di Roma: “Ogni volta che il vecchio sistema proverà a infiltrarsi di nuovo e a darci una spallata noi resteremo qui, come sempre e a testa alta”. Caos in aula, seduta sospesa. Le opposizioni chiedono alla sindaca di rassegnare le dimissioni.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi
Virginia Raggi

"Abbiamo avuto il coraggio di fare scelte che altri non hanno fatto. Se oggi siamo qua in aula è perché abbiamo il coraggio di fare queste scelte e di andare avanti. Insieme ai dipendenti onesti di questa amministrazione abbiamo rimesso in moto la macchina amministrativa, abbiamo sbloccato le assunzioni, abbiamo rimesso in sesto i conti. Ogni volta che il vecchio sistema proverà a infiltrarsi di nuovo e a darci una spallata noi resteremo qui, come sempre e a testa alta". Con queste parole la sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è rivolta al Consiglio Comunale che si è riunito oggi in aula Giulio Cesare e che ha richiesto la presenza della prima cittadina per riferire in merito alla situazione politico-istituzionale alla luce dell'arresto del presidente dell'assemblea, Marcello De Vito. Nel corso del suo intervento, la sindaca è stata spesso interrotta dalle grida dei consiglieri d'opposizione. "Vergogna", "A casa", le urla provenienti dai banchi del consiglio. Gli esponenti del Partito democratico hanno alzato alcuni cartelli con la scritta: "Raggi dimettiti".  "I giudici stanno svolgendo un grande lavoro di indagine per impedire che l'azione dell'amministrazione venga inquinata da comportamenti illeciti o poco trasparenti. Sapevo che il vecchio sistema avrebbe provato a riproporre i metodi del passato contro cui lotto ogni giorno, ma noi abbiamo dimostrato di avere gli anticorpi e di saper resistere e lo abbiamo dimostrato. Il M5s ha immediatamente espulso De Vito perché quanto emerso non è in linea con i nostri principi, il nostro non è stato un giudizio sommario, ma politico", ha concluso la sindaca.

Raggi contestata in aula: "A casa"

Il primo a replicare alla sindaca è stato il consigliere Stefano Fassina: "Abbiamo chiesto la presenza della sindaca non per avere un momento rituale, con due parti che recitano copioni contrapposti. Dobbiamo invece prendere atto di una situazione che è quasi disperata. Non può venire qua ogni volta a dire che quelli di prima erano cattivi. Qua bisogna capire come facciamo uscire la città da una situazione che è insostenibile. Lei parla di vecchio sistema, ma non era vecchio sistema Lanzalone. Ma non voglio affrontare questo terreno se avesse fatto un discorso serio su cosa voglia fare nei prossimi anni. Sono due mesi che manca un assessore all'Ambiente". Prima dell'arrivo della sindaca, entrata in aula con due ore di ritardo rispetto all'orario di convocazione del consiglio, l'assemblea ha votato la sostituzione temporanea del consigliere Marcello De Vito, sospeso dopo l'arresto per corruzione, con Carlo Maria Chiossi.

"Non è possibile pensare di portare avanti anche la semplice e ordinaria attività amministrativa. Anche l'ordinario è diventato irrealizzabile con questa amministrazione. Non si garantisce una strada senza buche, una metropolitana per andare al centro storico, non si garantisce di poter trovare un cassonetto dove buttare i rifiuti. Non si capisce come potete pensare di continuare questa legislatura. Noi le chiediamo di dimettersi", l'intervento in aula del consigliere di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo. "Noi pensavamo ci dicesse ciò che non va a Roma, ammettendo le difficoltà della sua giunta e invitare l'aula ad unirsi per ad andare incontro al grido di una città che sta morendo. I romani hanno imparato da lei come non si amministra, come non si fa il sindaco. Non si amministra una città cambiando nella giunta tutti quegli assessori. Come si può amministrare cambiando in quasi tre anni una trentina di assessori e dirigenti?Per un atto d'amore le chiediamo: si dimetta", le considerazioni del consigliere Giulio Pelonzi del Partito democratico.

Caos in aula: seduta sospesa

"Io non sono disposto ad ascoltare il tifo da parte del pubblico, che non è consentito tra l'altro dal regolamento comunale", ha detto nel corso del suo intervento il consigliere Coia del Movimento 5 Stelle. "Queste persone dimostrano di non avere rispetto nei nostri confronti", ha dichiarato. Alcuni consiglieri del Partito democratico si sono alzati dai loro scranni e hanno sventolato un cartello con la scritta ‘Raggi dimettiti', ricordando che l'allora consigliera Raggi, nel corso della scorsa consiliatura, aveva portato in aula delle arance per sottolineare i guai giudiziari dell'amministrazione e della maggioranza.

M5s: "Non molliamo"

"Noi non molliamo per bene di Roma, per tutti i cittadini che hanno creduto e credono in noi. Noi continuiamo a lavorare. Virginia, sindaca, il gruppo e' coeso e determinato a proseguire insieme a te il grande lavoro di risanamento di questa città", l'intervento del capogruppo del M5S in Campidoglio Giuliano Pacetti.

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