Virginia Raggi attacca CasaPound: “Vergogna, festeggiano 16 anni occupazione ai danni dei cittadini”
"CasaPound senza vergogna, festeggia 16 anni di occupazione abusiva di un immobile pubblico. Noi fieri di aver fatto rimuovere loro insegna. Dopo sentenza Corte dei Conti i Ministeri proprietari devono far liberare l'edificio. Basta illegalità ai danni dei cittadini". Lo ha detto la sindaca Virginia Raggi, dopo aver saputo che il movimento di estrema destra ha celebrato i sedici anni di occupazione esponendo la scritta che il Campidoglio aveva ordinato di rimuovere dalla facciata. Prima che lo facesse il Comune di Roma, l'hanno tolta loro. La scritta è però ricomparsa durante i festeggiamenti, cosa che ha evidentemente infastidito la sindaca, che da tempo preme per lo sgombero di CasaPound dal palazzo di via Napoleone III.
CasaPound, citati in giudizio otto dirigenti Miur e Demanio
Il palazzo occupato da CasaPound è di proprietà pubblica. I militanti di estrema destra sono entrati nello stabile di via Napoleone III nel dicembre 2003 con circa venti famiglie. L'ultimo accesso del 2018 effettuato da Roma Capitale ha censito all'interno dell'edificio 34 persone residenti, per un totale di 17 nuclei familiari. Secondo le indagini svolte, per molte di queste persone lo ‘stato di difficoltà' o di ‘disagio abitativo‘ è ‘tutto da verificare'. E proprio di qualche giorno fa è la notizia che la Corte dei Conti ha citato in giudizio otto dirigenti dell'Agenzia del Demanio e del Miur per la mancata riscossione del canone del palazzo occupato ormai da quindici anni. Secondo chi indaga, questo avrebbe provocato nelle casse degli enti proprietari un ammanco di 4,5 milioni di euro.
Il braccio di ferro tra Virginia Raggi e CasaPound
Il braccio di ferro tra la sindaca Virginia Raggi e CasaPound va avanti da diverso tempo. Nel mese di luglio l'Agenzia del Demanio ha depositato in Procura una denuncia per richiedere lo sgombero dello stabile di via Napoleone III, ma c'è ancora incertezza sui tempi.