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Vigili urbani in rivolta: “Chi farà più multe guadagnerà di più, è inaccettabile”

Non c’è ancora accordo tra l’amministrazione e i rappresentanti dei 24 mila dipendenti pubblici di Roma. Secondo i sindacati la trascrizione dell’accordo non contiene i punti raggiunti con il vicesindaco Nieri. Fa discutere soprattutto un passaggio sulla produttività dei vigili urbani: “Non vogliamo che i vigili diventino il bancomat del comune”.
A cura di Valerio Renzi
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Sembrava tutto risolto. Dopo un incontro fiume durato fino a notte fonda tra i rappresentanti sindacali dei 24 mila dipendenti del Campidoglio e il vicesindaco Luigi Nieri, era parso di capire che la quadra sul nuovo contratto dei dipendenti pubblici ci fosse. Certo, qualcosa ancora era da limare, i particolari da concordare ma il braccio di ferro tra amministrazione e dipendenti sembrava concluso. Ieri la doccia fredda dopo l'invio della bozza del nuovo accordo da parte del Campidoglio, 52 pagine in cui, secondo i sindacati non c'è nulla di quanto concordato.

"Così non possiamo firmarlo. È un unilaterale mascherato", ha dichiarato Giancarlo Cosentino, segretario della Cisl Fp e rappresentante Rsu di Roma Capitale. "È molto diverso da quello concordato con il Campi- doglio trattando fino alle 4.30 del mattino di giovedì. Noi siamo alla ricerca strenua di un accordo ma d’ora in poi le modifiche dovranno essere scritte davanti a noi perché non vi siano manine che cambiano le regole", dice Natale Di Cola, segretario Cgil Fp Roma e Lazio.

"Non vogliamo che i vigili siano il bancomat del Comune"

Uno dei punti del documento che fa più discutere e arrabbiare i sindacati è quello sulla misurazione della produttività dei vigili urbani e gli annessi premi in denaro per quelli più meritoveli: "gli indicatori di misurazione delle attività saranno costituiti dal numero dei controlli, sopralluoghi e sanzioni". Una formula che in pratica vuol dire: più multe uguale più soldi in busta paga. Un meccanismo che, secondo la Cisl, non potrà che attirare l'attenzione dei consumatori e forse anche del presidente dell'Anticorruzione Cantone. "Non vogliamo che i vigili diventino il bancomat del comune", chiosa Giancarlo Cosentino.

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