Vigili assenteisti a Capodanno, indagati 11 medici: avevano firmato certificati falsi
Sono diventati undici i medici coinvolti nell'inchiesta della procura sui vigili assenti la notte di Capodanno. I certificati medici sospetti segnalati agli inquirenti erano circa 600. Per ora, in undici hanno ammesso di aver firmato il foglio per il permesso di malattia senza aver visitato i pazienti. Per loro, l'accusa è di falso in certificazione medica. Insieme ai medici, saranno sentiti anche i vigili che hanno usufruito di quel permesso la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio. È evidente che sapevano bene di non essere stati visitati dal loro medico per quella certificazione. Questi agenti rischiano l'accusa di truffa. Gli undici medici hanno ammesso la loro colpa, ma i pm titolari dell'inchiesta, Stefano Fava e Nicola Maiorano, stanno cercando di capire se tutti gli altri stiano dicendo la verità grazie ad una serie di incroci tra i tabulati telefonici, per capire se questi medici e i loro pazienti fossero veramente a Roma in quei giorni.
Il comandante della polizia locale, Raffaele Clemente, aveva consegnato al procuratore una relazione in cui segnalava strane anomalie: alcuni certificati, ad esempio, risultavano firmati in alcune località vacanziere di tutta Italia, dall'Abruzzo all'Umbria fino alla Puglia. Gli inquirenti stanno cercando di far luce sulla posizione di quei medici e pazienti. Oltre agli undici che hanno confessato nel registro degli indagati ci sono tre vigili urbani accusati di tentata interruzione di pubblico servizio. Loro avrebbero organizzato su Facebook l'ammutinamento la diserzione in massa di quella sera. Il motivo della protesta sarebbe la rotazione degli incarichi voluta dal comandante Clemente per contrastare la corruzione.