537 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Viaggio nel mondo delle prostitute romane, 8 clienti su 10 chiedono di non usare il preservativo

Le statistiche sono state elaborate dai ricercatori della Fondazione Villa Maraini-Cri che nel corso degli ultimi due anni hanno incontrato oltre 1600 ‘sex workers’ romani. Il 4,3 per cento di loro è risultato postivo all’HIV, mentre il 10 per cento ha dichiarato di aver contratto malattie a trasmissione sessuale nell’ultimo anno. Il 6,1 per cento ha una laurea, spesso in materie sanitarie, mentre l’82 per cento ha terminato le scuole dell’obbligo.
A cura di Enrico Tata
537 CONDIVISIONI
Immagine

Metà di loro dichiara di aver subito violenze, sette su dieci lavorano tutti i giorni della settimana, senza riposo, e più di otto su dieci dichiarano che il cliente chiede di consumare la prestazione senza il preservativo. Le statistiche sono state elaborate dai ricercatori della Fondazione Villa Maraini-Cri che nel corso degli ultimi due anni hanno incontrato oltre 1600 ‘sex workers' romani. Il 76 per cento di loro sono femmine, il 23 per cento transessuali e lo 0,3 per cento uomini. Il 25 per cento di loro ha ammesso di consumare sostanze stupefacenti, di cui il 73 per cento è cocaina. Si stima che i clienti siano oltre nove milioni l'anno.

Provengono per il 1,7% dall'Italia per il 52,40% Est Europa il 21,9% Africa e 23,80% da Sud America, 0,2% altri paesi. Il 4,3 per cento di loro è risultato postivo all'HIV, mentre il 10 per cento ha dichiarato di aver contratto malattie a trasmissione sessuale nell'ultimo anno. Il 6,1 per cento ha una laurea, spesso in materie sanitarie, mentre l'82 per cento ha terminato le scuole dell'obbligo. Il 12,60% ha un partner fisso: il 6,2% ha coniuge e 6,4% un convivente.

"Sono anni che testiamo il nostro target cioè i tossicomani per HIV ed Epatite C. E' per questo che 2 anni fa abbiamo deciso di allargare il target e raggiungere altre categorie di vulnerabili come le sex workers, che è una popolazione che si fa finta di non vedere al massimo ci si scandalizza nel parlarne, senza pensare che c'è il doppio di questa popolazione che sono i clienti, quindi noi che siamo non giudicanti abbiamo sostituito alla strategia dell'attesa quella dell'intervento attivo andando incontro a questi ‘hard to reach', scoprendo che poi non sono tanto difficile da raggiungere e che forse sono le strutture deputate alla prevenzione e cura che sono difficili nell'accesso. Infatti non abbiamo avuto nessun problema a testare questa popolazione che ci ha accolto spesse volte con entusiasmo, anche grazie all'emblema di Croce Rossa che da' l'accesso alle persone più vulnerabili e bisognose di sapere che per noi esistono e sono importanti", ha spiegato il fondatore di Villa Maraini Massimo Barra.

537 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views