Via Candoni: maxi rissa con coltelli e bastoni, la celere fa irruzione nel campo nomadi

Due notti di violenza nel campo nomadi di via Candoni. Il primo episodio lo scorso sabato sera, quando un uomo di 57 anni è stato ridotto in fin di vita, per motivi ancora ignoti, da un 45enne, anch'esso residente nel campo. Sul luogo gli agenti di polizia del Commissariato di San Paolo che, intervenuti sul luogo, hanno fatto trasportare l'uomo in codice rosso all'ospedale. Gravissime le sue condizioni, tanto che i medici hanno dovuto immediatamente sottoporlo a due interventi chirurgici alla testa.

Il presunto colpevole del brutale pestaggio si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Villa Bonelli. Qui ha dichiarato di non aver picchiato nessuno, sostenendo invece che il 57enne l'avrebbe aggredito e così suo figlio minorenne l'avrebbe spinto facendolo cadere all'indietro battendo la testa. Una versione ritenuta inverosimile dai militari che hanno proceduto con il suo fermo.

Ieri sera invece il campo di via Candoni è stato teatro di scene di guerriglia urbana: segnalata una violenta rissa all'interno della parte bosniaca del campo, alcune volanti si sono presentate, venendo però respinte a colpi di sassi e bastonate. Secondo diversi testimoni nella rissa, che avrebbe contrapposte diverse famiglie al culmine di una festa, sarebbero spuntate fuori anche le pistole. Chiamati i rinforzi dopo essere battute in ritirata, le forze dell'ordine sono riuscite ad entrare nel campo solo dopo l'arrivo dei reparti del reparto mobile intervenuto in assetto antisommossa. La polizia a quel punto ha passato al setaccio il campo denunciando diverse persone. Tre le persone finite in ospedale con ferite di diversa entità ma nessuna grave. Sequestrato anche un fucile con diverse munizioni.