Verso un maxiprocesso ai Casamonica: la procura chiede giudizio per 63 membri del clan
Sessantatre persone. Tutte ritenute legate al clan dei Casamonica e tutte, secondo la procura di Roma, meritevoli di finire a processo. Le accuse nei loro confronti (a vario titolo) sono pesantissime: dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, dall'estorsione all'usura fino alla detenzione illegale di armi. Quattro anni di indagini, decine di arresti e sequestri che potrebbero, se il gup riterrà valide le ipotesi accusatorie degli inquirenti, infliggere un duro colpo al clan attivo nella zona est di Roma. Un vero e proprio maxiprocesso per stroncare il gruppo criminale che domina lo spaccio, ma non solo, nel territorio della Tuscolana, Romanina e Anagnina. Nelle prossime settimane sarà fissata l'udienza preliminare.
Tra gli accusati ci sono capi e semplici affiliati, membri del clan dei Casamonica e membri delle famiglie Spada e Di Silvio, attive ad Ostia e sul litorale romano. Decisive per le indagini sono state le testimonianze di alcuni pentiti del clan, tra cui l'ex compagna del fratello di un boss della famiglia. "Loro sono perfettamente consapevoli di avere un notevole potere intimidatorio che esercitano nelle loro attività. Incutono notevole timore e nessuno li denuncia mai". Per la collaboratrice di giustizia siamo in presenza di persone "che si aiutano reciprocamente per ogni tipo di esigenza, anche se c'e' da picchiare qualcuno", ha accusato la donna.
Chi sono i Casamonica
I Casamonica, si legge nel III Rapporto sulle Mafie nel Lazio, sono un gruppo di origine nomade. Vengono deportati a Roma durante il fascismo e nel clan fanno parte, come detto diverse famiglie tra cui i Di Silvio, gli Spada e i Di Rocco, tutte strettamente connesse tra di loro. In tutto si parla di un migliaio di persone. "Una delle caratteristiche dei Casamonica è che quasi tutti i matrimoni avvengono all’interno del clan, determinando vincoli di parentela che accomunano, in linea materna o paterna, la quasi totalità dei nuclei familiari rendendo anche complessa l’identificazione dei singoli soggetti", hanno spiegato i magistrati dell'Antimafia. Operano soprattutto alla periferia sud est di Roma (Tuscolana, Anagnina, Tor Bella Monac), ma sono presenti anche ai Castelli Romani (Ciampino, Albano, Marino e Bracciano).