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Ventotene, la tartaruga Aprea salvata dalla plastica torna a nuotare libera nel mare

Una storia triste a lieto fine quella della tartaruga marina Aprea, che ha rischiato di morire ingerendo della plastica ma che è stata salvata grazie all’intervento dei soccorritori della rete regionale TartaLazio, che l’hanno sottoposta a cure mediche. La testuggine è poi stata liberata di nuovo in mare.
A cura di Alessia Rabbai
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La plastica abbandonata in mare le aveva provocato una grave occlusione intestinale che avrebbe potuto ucciderla, ma i soccorritori della rete regionale TartaLazio di cui fa parte anche il Parco Riviera di Ulisse l'hanno salvata. Ora la tartaruga marina Aprea, così l'hanno chiamata, è tornata ad essere libera. Il lieto evento è avvenuto questa mattina, lunedì 14 ottobre, quando l'esemplare di Caretta Caretta, lungo un metro, si è reimmerso nelle acque di Cala Nave a Ventotene. La storia triste e dolorosa di una testuggine che ha rischiato di morire a causa dell'inquinamento provocato dall'uomo che si è conclusa con un gioioso epilogo.

La tartaruga era stata trovata lo scorso maggio dalla Capitaneria di Porto a largo di Santo Stefano in condizioni di salute molto gravi: non riusciva ad immergersi perché aveva nella pancia così tanta plastica che le aveva compromesso l'intestino e avrebbe potuto portarla in breve tempo al decesso. Ciò non è accaduto, grazie all'intervento dei soccorritori che l'hanno sottoposta a cure veterinarie, trasportandola presso la Stazione zoologica Anton Dohrn. Stamattina Aprea è tornata nel suo habitat naturale, davanti agli occhi emozionati di studenti e studentesse dell'Isola.

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