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Vaccini, il ministro Lorenzin alla sindaca Raggi: “Non si può scherzare sulla pelle dei bambini”

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, risponde così alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ieri ha informato le istituzioni in merito all’approvazione di una mozione dell’assemblea capitolina che la impegna a ‘garantire la continuità scolastica’ per quei bambini le cui famiglie ancora non hanno presentato la documentazione necessaria sui vaccini.
A cura di Enrico Tata
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"Leggo che il Sindaco Raggi e l’Assemblea Capitolina si sono trasformati in un nuovo organo tecnico scientifico delle istituzioni italiane: non solo si occupano di virus e batteri, ma forse presto si occuperanno anche di nuove terapie geniche o di terapie oncologiche. Non si può scherzare sulla pelle dei nostri bambini". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, risponde così alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ieri ha informato le istituzioni in merito all'approvazione di una mozione dell'assemblea capitolina che la impegna a ‘garantire la continuità scolastica' per quei bambini le cui famiglie ancora non hanno presentato la documentazione necessaria sui vaccini. Secondo la legge i le famiglie hanno tempo fino al 10 marzo per presentare alla scuola la documentazione di avvenuta vaccinazione dei loro figli.

"Il decreto – ricorda Lorenzin su Facebook – è stato studiato anche per tutelare quei bambini troppo piccoli per essere vaccinati e quelli affetti da malattie per le quali non possono accedere alle vaccinazioni. Ricordo che sia il Consiglio di Stato che la Corte Costituzionale si sono espressi chiaramente rispetto alla mozione del Veneto e non vorrei che Amministrazioni Comunali guidate da NoVax portassero avanti posizioni molto pericolose per la salute pubblica". Il ministro si riferisce alla decisione della Regione Veneto di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto del Governo sull’obbligatorietà dei vaccini. "Incontro mamme che sono preoccupate perché dicono che 12 vaccini nel corpicino dei loro bimbi sembrano un’esagerazione. È una roba solo italiana. Io penso che l’obbligatorietà non risolve i problemi di dialogo con le famiglie. La posizione della Regione è non mettere in discussione che cosa rappresentano i vaccini per la salute umana, ma sicuramente mettere in discussione alcuni aspetti di questo decreto", aveva motivato la scelta il governatore Luca Zaia. I ricorsi del Veneto sono stati bocciati dalla Corte Costituzionale.

Raggi: "Garantire la continuità scolastica per i bambini"

Secondo l'Assemblea Capitolina, ha scritto Raggi nella lettera inviata a governo e Regione Lazio, la mancata vaccinazione dei bimbi non è "ostativa al prosieguo e alla continuità dell’attività e del percorso educativo considerando quest’ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità”. Secondo la sindaca la legge condanna  “con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all’entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell’obbligo e a differenza della scuola dell’infanzia, non obbliga all’allontanamento del loro bambino. Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione”.

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