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Vacanze Romane dei Matia Bazar: la storia del classico degli anni ’80

Le tante citazioni e la nostalgia per una città che non c’è più, quella della Dolce Vita e del “Lungotevere in festa”. Il brano cantato da un inconfondibile Antonella Ruggieri è uno dei classici della musica italiana degli anni ’80. Presentato per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1983 non ha perso il suo fascino.
A cura di Redazione Roma
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È il 1983 quando i Matia Bazar eseguono per la prima volta sul palco dell'Ariston Vacanze Romane. Il brano si aggiudicò il Premio della Critica, classificandosi poi al quarto posto, a vincere il Festival di Sanremo sarà in quell'anno Tiziana Rivale, che si aggiudicò la vittoria Sarà quel che sarà. Curiosità: Vasco Rossi con Vita Spericolata arrivava invece al penultimo posto. La canzone dei Matia Bazar, con la vibrante e inconfondibile voce di Antonella Ruggiero in una delle sue migliori prove, è diventato ormai un classico degli anni '80 e della musica italiana. Il brano, scritto da Giancarlo Golzi e Carlo Marrale, entrerà nell'album Tango quando la band è all'apice del successo. Alla musica sinth pop tipica del periodo, tra tastiere e qualche sperimentazione, fa da contraltare il tono nostalgico delle parole."Roma dove sei?", è l'attacco che immerge subito chi ascolta nel rimpianto per una Roma che non c'è più. Per la città ripresa nel film di Federico Fellini Vacanze Romane per l'appunto, con Gregory Peck e Audrey Hepburn che vivono la Dolce Vita degli anni '50. Nella canzone sono poi citate due operette, la "Vedova allegra", ambientata a Parigi, e "Il paese dei campanelli", oltre che la canzone di Claudio Villa "Arrivederci Roma".

Vacanze Romane: il testo della canzone

Roma, dove sei? Eri con me
Oggi prigione tu, prigioniera io
Roma, antica città
Ora vecchia realtà
Non ti accorgi di me e non sai che pena mi fai
Ma piove il cielo sulla città
Tu con il cuore nel fango
L'oro e l'argento, le sale da te
Paese che non ha più campanelli
Poi, dolce vita che te ne vai
Sul Lungotevere in festa
Concerto di viole e mondanità
Profumo tuo di vacanze romane

Roma bella, tu, le muse tue
Asfalto lucido, "Arrivederci Roma"
Monetina e voilà
C'è chi torna e chi va
La tua parte la fai, ma non sai che pena mi dai

Ma Greta Garbo di vanità
Tu con il cuore nel fango
L'oro e l'argento, le sale da te
Paese che non ha più campanelli
Poi, dolce vita che te ne vai
Sulle terrazze del Corso
"Vedova allegra", máìtresse dei caffè
Profumo tuo di vacanze romane

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