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Un murales per Eros Ramazzotti, quartiere in festa per l’inaugurazione ufficiale a Lamaro

Inaugurato oggi il murales dedicato a Eros Ramazzotti nel quartiere Lamaro: decine di persone sono scese in strada a festeggiare l’opera realizzata dall’artista Cosimo Cheone Califfa nel comprensorio di case popolari dove il cantante è nato e cresciuto. L’iniziativa è nata spontaneamente dagli abitanti del quartiere e realizzata in pochi giorni.
A cura di Natascia Grbic
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È stato inaugurato ufficialmente oggi a Lamaro il murales dedicato a Eros Ramazzotti. L'evento ha visto scendere in strada a festeggiare decine di persone del quartiere, per cui il cantante è un vero e proprio mito. L'opera, realizzata nel comprensorio di case popolari dove l'artista è cresciuto e ha sviluppato il suo talento, è stata realizzata dall'artista Cosimo Cheone Califfa: il disegno raffigura il cantante da giovane, con l'immancabile canotta bianca, e la scritta ‘Musica è'. Anche se l'inaugurazione ufficiale era prevista per oggi, decine di persone si sono fermate nei giorni scorsi ad ammirare il murales, scattando foto e selfie per immortalare il disegno. L'iniziativa è nata spontaneamente da un gruppo di cittadini del quartiere, desiderosi di omaggiare Eros e rivendicare anche il fatto che è in quelle case popolari di Lamaro che l'artista è cresciuto e ha iniziato a farsi sentire.

Inaugurato oggi il murales dedicato a Eros Ramazzotti

Il murales è stato realizzato sulla facciata di una palazzina di via Palmiro Togliatti, non lontano da via Carlo Calisse, dove Eros è cresciuto prima di diventare famoso a livello internazionale. L'iniziativa, nata spontaneamente, è stata realizzata in pochissimi giorni, ed è stata ben accolta non solo dagli abitanti della zona, ma sembra anche dallo stesso cantante. "L'iniziativa nasce da noi, dai condomini e da Eros. È tutto autofinanziato, l'Ater ci ha dato i permessi ma dice che non ci sono i soldi. Ora passeremo alla pulitura delle altre facciate e a comporre altri murales", ha dichiarato Stefano, abitante del quartiere e amico del cantante. "Lui c'è sempre per noi – spiega ancora Stefano – siamo cresciuti insieme e ci sentiamo spesso. Quando su WhatsApp gli ho mandato l'idea del murales è stato subito contento ma poi mi ha chiesto ‘non ci sarebbe bisogno di sistemare prima i palazzi‘, perché Eros è questo, lui una mano in qualunque momento noi gliela chiediamo lui ce la dà. Difficilmente sa stare senza di noi ecco…".

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