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Il piccolo Gabriel Feroleto soffocato dalla mamma

Un anno fa veniva assassinato il piccolo Gabriel Feroleto, strangolato in un parco perché piangeva

Un anno fa, il pomeriggio del 17 aprile 2019, veniva ucciso in un parco il piccolo Gabriel Feroleto, di soli due anni. In carcere, accusati del brutale omicidio, ci sono la madre e il padre. Secondo l’accusa lo hanno strangolato perché con i suoi pianti aveva interrotto un rapporto sessuale tra i due.
A cura di Natascia Grbic
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Era il 17 aprile 2019 quando la vita di Gabriel Feroleto, un bimbo di soli due anni, si è interrotta bruscamente. In carcere per quell'omicidio sono finiti i suoi genitori: la mamma Donatella Di Bona, di 29 anni, e il padre Nicola Feroleto, di 48. Sono accusati entrambi di aver ucciso il piccolo, strangolandolo: secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero, si sarebbero arrabbiati perché Gabriel aveva interrotto con i suoi pianti un rapporto sessuale. Non è chiaro cos'è accaduto precisamente quel 17 aprile di un anno fa. La madre confessa, poi ritratta. Inizialmente viene arrestata solo lei. Poi, poco dopo, anche il padre. Inizialmente aveva detto di essere a casa con la compagna al momento dell'omicidio: ma quando Anna, la convivente dell'uomo, ha capito di cosa si trattava, ha ritrattato. E ha dichiarato che in quelle ore Nicola non era a casa con lei.

La bugia dell'auto pirata

Quel pomeriggio di un anno fa, le sirene di un ambulanza hanno rotto il silenzio delle strade di Piedimonte San Germano. Il piccolo Gabriel era a terra, coperto da un lenzuolo bianco. La madre, la giovane Donatella Di Bona, racconta ai carabinieri di essere stata investita da un'auto pirata. Secondo il suo racconto, lei sarebbe riuscita a salvarsi, ma non il piccolo Gabriel. Ai militari basta però poco più di un'occhiata veloce per capire che non era stata una macchina a uccidere il bambino. Interrogano la madre, che dopo qualche ora crolla. E confessa di averlo ucciso.

L'arresto del padre e della madre di Gabriel

Inizialmente Donatella confessa di aver ucciso il figlio da sola. Sulle braccia aveva ancora i graffi lasciati dalle unghiette di Gabriel, che ha provato invano a difendersi. "Piangeva e voleva andare dalla nonna", la versione iniziale. Poi attacca, e dice che con lei c'era anche l'ex compagno. Nicola Feroleto viene interrogato e arrestato, finisce in carcere anche lui. Ha sempre dichiarato di essere estraneo ai fatti, anche se il suo alibi è crollato appena la compagna ha smentito che fosse a casa.

Il processo per omicidio

Una situazione familiare compromessa quella del piccolo Gabriel. Donatella Di Bona e Nicola Feroleto avevano avuto una relazione, poi si erano lasciati alla nascita del bambino (anche se, secondo l'accusa, continuavano a essere amanti). Lei soffriva di ansia e attacchi di panico, era psicologicamente fragile e probabilmente aveva sofferto di depressione post partum, mai curata e totalmente sottovalutata. Dopo l'omicidio è emerso che in molti sapevano delle condizioni psicologiche della donna, ma nessuno ha mai fatto nulla per aiutarla. La prossima udienza del processo si terrà il 12 maggio per Donatella Di Bona, che ha scelto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Mentre Nicola Feroleto ha optato per l'ordinario. Per lui l'udienza è fissata al 22 maggio.

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