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“Truffa alla sanità”, 14 arresti a Roma. Ai domiciliari anche Antonio Mastrapasqua

Questa mattina sono stati arrestati 14 tra medici e dirigenti dell’Ospedale Israelitico di Roma, con l’accusa di “falso e truffa alla sanità pubblica”. Avrebbero richiesto rimborsi per almeno 7,5 milioni di euro per prestazioni mai erogate nelle struttura sanitaria. Tra gli arrestati il direttore della struttura ed ex direttore generale dell’Inps Mastrapasqua.
A cura di Valerio Renzi
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Questa mattina i carabinieri dei Nas del nucleo di Roma, in coordinamento con il comando per la Tutela della Salute, hanno proceduto a mettere in esecuzione di 17 misure restrittive nei confronti di medici, dirigenti e operatori dell'Ospedale Specializzato Israelitico della Capitale: 14 le persone finite agli arresti domiciliari, tre gli obblighi di firma comminati per ordine dell'Autorità  giudiziaria.

Agli arresti domiciliari è finito anche Antonio Mastrapasqua, dal 2001 direttore generale della struttura ed ex direttore generale dell'Inps. Con lui nei guai tutta l'alta dirigenza dell'ospedale: Tiziana Agostisti che è la vicedirettrice e  il direttore sanitario Gianluigi Spinelli, ma anche medici e primari come Pietro Aloisi e Elvira Di Cave.

I medici e i dirigenti della struttura convenzionata, ritenuta uno dei fiori all'occhiello della sanità in città, sono accusati dei reati di falso e truffa "in danno alla sanità pubblica". Assieme alle misure restrittive la procura, al termine dell'indagine condotta dai Nas, ha disposto il sequestro preventivo di 7,5 milioni di euro dal patrimonio della struttura sanitaria. Secondo quanto reso noto dai carabinieri la somma è "riconducibile alla indebita richiesta economica eccedente le prestazioni realmente erogate della struttura ospedaliera".

"Arrivano gli ispettori, famo un po' de Cinecittà"

"Arrivano gi ispettori, famo un po' de Cinecittà", era una delle parole d'ordine all'interno dell'Ospedale Israelitico. Quando arrivavano gli ispettori della Asl, infatti, i dirigenti del nosocomio venivano avvertiti da una talpa, una donna anche lei indagata, e così potevano sistemare le strutture in modo da passare indenni ai controlli.

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