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Giovani arrestati per violenza sessuale di gruppo: stuprarono una coetanea al falò di Ferragosto

La Polizia di Stato ha notificato un’ordinanza di applicazione di misura cautelare per tre ragazzi, al tempo dei fatti minorenni, fortemente sospettati di aver stuprato una coetanea durante un falò di Ferragosto al mare, approfittando del fatto che fosse ubriaca. Per loro collocamento in comunità, obbligo di permanenza in casa e prescrizioni.
A cura di Alessia Rabbai
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Avrebbero abusato di una loro coetanea, approfittando del fatto che fosse ubriaca, durante un falò al mare organizzato insieme a una comitiva di giovanissimi, la notte di Ferragosto scorso. Una serata che sarebbe dovuta trascorrere all'insegna del divertimento, tra amici, ma che sarebbe sfociata in una violenza sessuale di gruppo. Tre ragazzi tutti minorenni al momento i cui avrebbero compiuto lo stupro, hanno ricevuto un'ordinanza di applicazione di misura cautelare. Gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Commissariato di Fiumicino li hanno raggiunti a casa stamattina, al termine di una complessa attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma. Il giudice delle indagini preliminari ha disposto per loro misure cautelari differenziate: collocamento in comunità, obbligo di permanenza in casa e prescrizioni.

Stuprarono una coetanea ubriaca

I fatti risalgono alla notte del 15 agosto del 2019, quando il gruppo di giovani aveva organizzato una serata in spiaggia sul litorale a Sud di Roma, per festeggiare insieme la notte di Ferragosto. Una comitiva formata da ragazzi di varie età, ma in gran parte minorenni. Da quanto è emerso dalle minuziose indagini condotte dagli investigatori, i tre principali indagati avrebbero abusato di una loro coetanea, approfittando della sua condizione d’inferiorità psichica e fisica dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche.

La violenza sessuale durante un falò di Ferragosto

Una violenza che i presunti responsabili avrebbero consumato indisturbati, sfruttando la sua situazione di vulnerabilità perché aveva bevuto alcol e si trovava in uno stato alterato. Ora la loro posizione è al vaglio, gli inquirenti oltre alla vittima hanno anche ascoltato chi era presente quella notte, per ricostruire la dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità oltre che degli autori materiali della violenza, anche di chi, pur vedendo, non avrebbe fatto nulla per evitarla.

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