Tratta di esseri umani dalla Nigeria all’Italia e sfruttamento della prostituzione (anche minorile)
Questa mattina gli agenti di polizia della Questura di Roma, hanno portato a termine l'operazione ‘Connection House', che sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della capitale ha portato all'arresto di tre cittadine nigeriane e di un italiano di 60 anni, con l'accusa a vario titolo di tratta di esseri umani, immigrazione clandestina, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Ragazze dalla Nigeria a Roma per farle prostituire
L'inchiesta è partita dalla denuncia di una ragazza nigeriana, minorenne all'epoca dei fatti, che ha raccontato di essere stata costretta a prostituirsi per le strade di Roma, subendo abusi e venendo sottoposta a riti voodoo per spaventarla e ottenere la sua piena sottomissione. La ragazza è partita dalla Nigeria, per passare poi per il Senegal, dove è stata avviata alla prostituzione dalla stessa organizzazione che poi le ha pagato il viaggio verso l'Italia imbarcandola su di un aereo con un passaporto falso, dopo aver distrutto i suoi veri documenti.
Riti voodoo per soggiogare le vittime
La giovanissima era stata tratta in inganno dai suoi aguzzini, che l'avevano convinta che nel nostro paese l'aspettava un lavoro da parrucchiera. Come è accaduto in altri casi simili, è stato appurato l'utilizzo di riti voodoo, facenti parte della tradizioni e del sistema di credenze religiose nigeriano, per terrorizzare le vittime, che temevano anche ritorsioni nei confronti delle loro famiglie rimaste a casa. Prostituendosi la giovane stava "ripagando" il costo del viaggio in Italia secondo i suoi aguzzini.