Trasporti e rifiuti del mirino di Buzzi: le tangenti di Mafia Capitale su Ama e Atac
Nel mirino del “Mondo di Mezzo” creato da Massimo Carminati e dal suo braccio destro Salvatore Buzzi, c’erano anche le società partecipate del comune di Roma. I capi di Mafia Capitale volevano mettere le mani anche su quelle, Atac e Ama in particolare, cioè trasporti pubblici e gestione dei rifiuti. Questo emerge nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza del gip Flavia Costantini sul nuovo filone di Mafia Capitale. In questo senso, scrive Costantini, emerge il ruolo di Mirko Coratti, ex presidente del Consiglio Comunale del Comune di Roma, le cui responsabilità “vanno da condotte formali ad atti di sottogoverno dell’ente locale ad interferenze sulla gestione di controllate del Comune, oltre i limiti che dovrebbero essere quelli propri di un consigliere comunale e, a maggior ragione, di un Presidente di un Consiglio Comunale”.
“Il primo gruppo di condotte di tal natura – si legge ancora – è relativo agli interventi relativi all’aggiudicazione di gare di Ama, tra le altre la gara AMA n. 30/2013 riguardante la raccolta del multimateriale. È il gennaio del 2014, Buzzi e gli altri vogliono mettere le mani sulla gara Ama per la raccolta del multimateriale. Ecco una conversazione tra Buzzi e Alessandra Garrone.
Buzzi: "Senti, allora la gara l'aggiustiamo così… i nostri assi nella macchina per farci vincere la gara dovrebbero essere la Cesaretti per conto di Sel… Coratti che venerdì ci vado a prendere un bel caffè e metto in campo anche Cosentino".
Alessandra Garrone: "Ah! Ama. Quindi noi andiamo su tre lotti e dai il subappalto a Serviplus".
Buzzi: "A proposito di Coratti, c'ho una cosa per 10 mila euro. Ecco qua, già prima ancora di parlare 10mila euro. Riesci a fare la cosa e darmi la contabile che io venerdì prendo il caffè e gliela porto come… Eriches?"
Garrone: "Fai una fattura per servizi".
Claudio Bolla: "Uno ci si deve attrezza- re, già una volta me lo hai fatto fare al nostro amico Panzi".
Buzzi : "Che tu mi dai la ricevuta e io venerdì vado a piglià il caffè e gliele porto".
Per avere più garanzie sulla riuscita dell’operazione, Buzzi ha l’intenzione di rivolgersi a Giovanni Fiscon, dg di Ama, un amico del gruppo.
Emanuela Buggitti: "Allora lunedì Guarany va da Fiscon per questo 5 per cento?".
Buzzi: "No 5, può partì dall'1 pè arrivà fino a 5. Perché se tu parti con 5 quello te chiede il 10, no?".
Buggitti: "Certo!".
Buzzi: "Noi partiamo dall'1".
Buggitti: "Perché volendo io metto l'1 perché lui mi ha detto: "datemi un valore simbolico"".
Buzzi: "Io voglio sapè da te quant'è il li- mite dove posso arrivà io perché la trattativa… e a lui con il 5 ce possiamo arriva'".
Buggitti: "A voglia!".
Buzzi: "Allora parti dall'1 cerchi de ferma', magari arriva al 2, a Carlo (Guarany, ndr ) gli devi dà dei parametri soprattutto perché quello non se sa regola'".
Buggitti: "No, non gli dico 30, gli dico al massimo 5".
Scrivono i carabinieri del Ros che si tratta della "promessa di un 5% commisurato al valore dell'appalto". E il gip chiosa: "La gara citata è stata aggiudica il 17 luglio 2014, a una settimana da tali eventi".
Infine l’Atac, l’azienda che a Roma gestisce il trasporto pubblico. Tra le persone perquisite ma non indagate dai carabinieri su mandato del procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, c'è anche Andrea Carlini, ex consigliere di amministrazione di Atac. In questa conversazione Buzzi racconta a Carminati di cosa si occupasse la società di Carlini (“una società di consulenza” che “raccoglieva i fondi per la campagna elettorale”), e di quanto avevano preteso dopo che lo stesso Buzzi si era aggiudicato un appalto all’ATAC . Il riferimento è alla società SEGNI DI QUALITA’SRL, di cui Pierpaolo Pedetti è rappresentante legale e Andrea Carlini amministratore unico:
Buzzi: "Questa è una società di consulenza, eh, che raccoglieva i fondi per la campagna elettorale… tanto è vero che quando noi abbiamo vinto l'Atac, ci hanno chiesto l'uno per cento".
Carminati: "Ah, ah".
Buzzi: "L'uno per cento è niente, gliel'ho dato subito. Sai cosa mi da fastidio, Massimo? È come quelli della Metro che vogliono fare la prepotenza no! Gli devi dare i soldi e poi vuoi… faccio la prepotenza".
Carminati: "Vieni col cappello in mano e te famo…. regali. E non ce frega un cazzo… però se vieni a fà il prepotente te sfonno, ma chi te s'è mai inculato?".