Trasporti, Atac a rischio crac. Nessun accordo tra Comune e Regione
Mentre l'Atac è sull'orlo del fallimento va avanti il tira e molla tra Regione e Campidoglio sull'erogazione dei fondi necessari a salvare l'azienda del trasporto pubblico di Roma dalla bancarotta. Ma il rischio imminente per 12mila dipendenti della partecipata, interessata già da ragguardevoli tagli, è quello di rimanere senza lo stipendio del mese di ottobre.
Il discrimine tra il collasso e la salvezza è rappresentato da quei 240 milioni di euro che il sindaco della capitale Ignazio Marino ha chiesto per risanare il buco nei conti della municipalizzata nell'ambito del piano di rientro del Comune di Roma. 140 milioni di euro sono stati già versati dalla regione nelle casse del Comune, con l'impegno di incrementare i finanziamenti a partire dal 2015. Ma all'appello per raggiungere la quota dei 240 milioni, ne mancano ancora 100, da reperire entro il 20 settembre, la dead line dell'esecutivo per emanare il decreto Salva Roma.La Regione, per contro, non dispone dell'agibilità finanziaria necessaria a coprire l'ammanco dei 100 milioni. Tra i debiti del settore della sanità e il finanziamento di altri 108 milioni di euro alle Ferrovie nell'ambito di un piano di aumento dei fondi destinati al trasporto pubblico della capitale – che ha gravato non poco sull'approvazione del bilancio annuale – l'ente regionale sembra non essere in grado di addivenire ad alcun tipo di accordo.
Una soluzione auspicabile potrebbe essere quella di ricorrere nuovamente, come fatto nel 2013 per la chiusura del bilancio, ad un intervento commissariale. Si tratterebbe di ottenere dal governo l'autorizzazione, per il 2014, a trattenere i famosi 100 milioni destinati a salvare l’Azienda del trasporto pubblico: soluzione adottata già in passato, con esito positivo, che potrebbe salvare ore le difficili sorti dell'azienda.