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Tramonta l’era Cerroni: Ama non pagherà 900 milioni per Malagrotta

Tramonta l’era di Manlio Cerroni, il Re della ‘monezza’ di Roma. Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta e la prima gara bandita da Ama per trattare i rifiuti dei romani dopo 38 anni di monopolio, è di oggi la notizia che l’azienda municipalizzata non dovrà versare alla Colari di Cerroni i 900 milioni che questa gli chiedeva.
A cura di Valerio Renzi
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Tramonta l'era di Manlio Cerroni, il Re della ‘monezza' di Roma. Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta e la prima gara bandita da Ama per trattare i rifiuti dei romani dopo 38 anni di monopolio, è di oggi la notizia che l'azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti dei romani, non dovrà versare alla Colari di Cerroni i 900 milioni che questa gli chiedeva. Una cifra che rischiava di mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza dell'Ama.

A dare l'annuncio lo stesso primo cittadino Ignazio Marino: "Pochi minuti fa abbiamo appreso una notizia storica per la città, abbiamo vinto nel lodo che ci vedeva in contrapposizione con Colari che chiedeva 900 milioni di euro all'Ama. Se avessimo perso sarebbe stato un danno gravissimo per il Comune". "È la prima volta in 38 anni che Ama vince su Colari – ha spiegato -, e in questo modo finisce per sempre l'era di Malagrotta e del monopolio privato della gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra città".

"È una vittoria della giustizia, della legalità e della trasparenza – continua il primo cittadino – Ora si chiude per sempre un capitolo. La città cammina con le sue gambe e in questo modo il ciclo dei rifiuti verrà certamente gestito nei prossimi anni con quella visione che io ho voluto sin dall'inizio: rinuncia a qualunque tipo di discarica o inceneritore e una differenziata che ci ponga come esempio per le altre Capitali europee e non asini con le orecchie messi dietro la lavagna come eravamo durante la giunta Alemanno. Ora siamo primi della classe e un monopolio privato che durava dal 1963 con questo lodo si chiude per sempre".

Soddisfatto anche il presiente di Ama Daniele Fortini, che parla di "un macigno rimosso" che metteva a rischio "la stessa continuità aziendale". "Ama non deve neppure un centesimo al gruppo Cerroni per il cosiddetto ‘Lodo Ama-Colari 2' che valeva 900 milioni di euro.  Le pretese di Co.La.Ri. erano avventate ed ingiuste, come l'Azienda ha tenacemente sostenuto nel corso di tutti i primi dodici mesi del mio mandato. – ha dichiarato Fortini – È per questa ragione che accolgo con grandissima soddisfazione la notizia che il collegio arbitrale preposto a dirimere la controversia ha dato totalmente ragione all'azienda pubblica dei servizi di igiene urbana della Capitale".

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